Scritta da: Giovanni Govoni
Definiamo l'essenziale. Poi quello che resta è libertà.
Composta lunedì 17 agosto 2015
Definiamo l'essenziale. Poi quello che resta è libertà.
Cercare di uniformare il pensiero degli esseri umani, è contro natura, del resto se le lettere dell'alfabeto fossero tutte uguali, l'alfabeto non avrebbe ragione d'esistere, e non potremmo comporre le parole, per le nostre poesie quotidiane, le nostre favole urbane.
Soffrire, cadere, morire, rinascere, riscoprire la leggerezza della libertà. Perché essere liberi nella mente è come ritornare a volare.
Per quanto il libero arbitrio ci faccia sentire liberi e padroni di noi stessi, in realtà la libertà è pur sempre limitata. Non siamo noi a scegliere chi amare o per chi vivere. Tutto nasce da una serie improvvisa di eventi, illusi di saperli padroneggiare.
La libertà è un pensiero d'amore.
La libertà, intesa come indipendenza emotiva, è quella che, accompagnata a una certa dose di follia, ci conduce verso la felicità.
Non si può essere completamente liberi se necessitiamo costantemente da qualcuno.
Siamo liberi di fare e dire ogni cosa che ci passi per la testa, eppure siamo muti e in catene.
Siamo liberi, godetevi questa libertà in ogni attimo della vita in ogni istante, questa libertà generata dall'amore Dio è una forza universale.
È meglio vivere da prigionieri in paradiso, piuttosto che vivere da uomini liberi all'inferno.