in Frasi & Aforismi (Libri)
In un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio.
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In un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio.
Un fatto è disapprovare le idee politiche di uno scrittore; altra cosa, non necessariamente incompatibile con la prima, è disapprovare "lui" perché ti costringe a pensare.
Il manganello disegnò un semicerchio, fischiando, e finì dritto sulle labbra di Marchino con uno schiocco secco, tuc!, che gli fece sentire il sapore amaro della plastica prima ancora di quello dolciastro del sangue.
Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello.
Edward baciò Renesmee sulla fronte e sulle guance, poi la sollevò per issarla sulla schiena di Jacob. Lei salì con agilità, tenendosi alla sua pelliccia, e trovò posto facilmente nell'incavo fra quelle enormi scapole.
Jacob si girò verso di me, gli occhi espressivi pieni di tormento, con quel ruggito tonante che gli straziava ancora il petto.
"Sei l'unico a cui potremmo affidarla", gli mormorai "se tu non l'amassi tanto, non potrei mai sopportare questo momento. So che sei in grado di porteggerla, Jacob".
Gemette di nuovo e chinò la testa per darmi dei colpetti sulla spalla.
"Lo so", sussurrai "anch'io ti voglio tanto bene, Jake. Sarai sempre il mio testimone di nozze".
Sulla pelliccia rossastra, sotto l'occhio gli scorreva una lacrima grande quanto una palla da baseball.
Edward posò il capo sulla stessa spalla dove aveva collocato Renesmee. "Addio, Jacob, fratello mio... figlio mio"
Vi sono due motivi per i quali un Uomo può giungere accompagnato da cattive notizie. Può essere egli stesso artefice di malvagità, o far parte invece di coloro che non molestano chi sta bene, e vengono solo a porgere il loro aiuto nel momento del bisogno.Commenta
Ho obliato molte cose che credevo di sapere, e appreso molte altre che avevo obliate. Riesco a vedere cose assai lontane, e molte altre, vicine, sfuggono alla mia vista.Commenta
Scrivere per non dimenticare e per non essere dimenticati.
Furono gli altri ad accorgersi per primi di quello che Alice e Mattia avrebbero capito solo molti anni più avanti. Entrarono nella stanza tenendosi per mano. Non sorridevano e i loro sguardi seguivano traiettorie divergenti, ma era come se i loro corpi fluissero con continuità l'uno nell'altro, attravero le braccia e le dita a contatto.
Il contrasto marcato tra i capelli chiari di Alice, che ne incorniciavano la pelle del viso troppo pallida, e quelli scuri di Mattia, arruffati in avanti a nascondergli gli occhi neri, si annullava in quell'arco sottile che li congiungeva.
C'era uno spazio comune tra di loro, i cui confini non erano ben delineati, dove sembrava non mancare nulla e dove l'aria pareva immobile, imperturbata.
"Finirai per non vederlo neanche più" fece. "E come? L'avrò sempre lì, sotto gli occhi"
"Appunto" disse Mattia. "È proprio per questo che non lo vedrai più".