Scritta da: S. Alesi
in Frasi & Aforismi (Medicina e salute)
Tre fumatori modello sono: Chi fuma senza paura di morire, chi fuma e smetterebbe per paura di morire e chi fuma per estetica vedendo gli altri morire.
Composta venerdì 3 gennaio 2014
Tre fumatori modello sono: Chi fuma senza paura di morire, chi fuma e smetterebbe per paura di morire e chi fuma per estetica vedendo gli altri morire.
È stato ieri dopo l'ennesimo ciclo di chemioterapia mentre vomitavo l'anima piegata in due con la faccia nel cesso, che ho capito che i ragazzini di oggi non hanno capito un cazzo della vita, loro fanno di tutto per distruggersi la vita, si ubriacano, per poi ritrovarsi in condizioni pietose, perché credono che così facendo si divertono ma non è così, questo non è divertimento ma è autodistruzione, dovrebbero passare una giornata nella corsia d'ospedale reparto oncologia, forse, capirebbero il senso della vita.
Chi ha una patologia ne diventa amico o amica a tal punto che la vorrebbe anche sugli altri per poi poterla condividere.
L'HIV non rende le persone pericolose da conoscere, quindi puoi sempre dar loro la mano e un abbraccio: il Cielo sa che ne hanno bisogno.
La maggior parte delle malattie sono dovute al fatto che nell'alimentarsi la massa è preoccupata a soddisfare il senso del gusto, trascurando l'essenziale per l'organismo: Il cibo genuino!
Ascoltavo i rumori provenire dalla strada e immaginavo con malinconia la vita fuori. Ogni tanto nello spazio visivo della finestra intercettavo un gabbiano e sognavo di essere come lui, volavo con la fantasia, sognando lidi e mari lontani, ma nel frattempo ero là, sul divano casalingo, che divenne la mia seconda pelle.
Anche la vista col tempo migliora. Da giovani vediamo bene, da vecchi guardiamo lontano.
Il più efficace antibiotico contro l'invidia è il sorriso. È un presidio medico-emozionale, tenere fuori dalla portata dei bambini, può avere effetti indesiderati come l'innamoramento, anche grave. Leggere attentamente il foglio illustrativo.
Già colmi di dolore e abbandonati, forse dobbiamo, anche con le persone dementi e le loro famiglie, trovare il coraggio di infrangere la solitudine e di entrare nel loro cuore. Forse per fare ciò dobbiamo prima tuffarci nel nostro e scoprire le nostre paure, le debolezze, i dubbi e perché no, lasciare sempre spazio ai sogni.
La malattia è sofferenza e lo è ancor di più se s'incontrano medici spocchiosi.