La vostra vita quotidiana è il vostro tempio. Ogni volta che vi entrate, portate tutto di voi. Portate l'aratro e la fucina, il mantello e il liuto, le cose modellate per necessità o per diletto. Nella vostra immaginazione non potrete elevarvi al di sopra delle vostre mete più alte, né abbassarvi al di sotto delle vostre sconfitte. Non potrete volare più in alto delle speranze di tutti gli uomini né umiliarvi al di sotto della loro disperazione. E se volete conoscere Dio, guardatevi intorno e Lo vedrete giocare con i vostri bambini. Guardate nell'immenso spazio: Lo vedrete camminare nella nuvola, tendere le braccia nel bagliore del lampo e scendere nella pioggia. Lo vedrete sorridere nei fiori, poi elevarsi e agitare le mani nelle chiome degli alberi.
Credo che il grande errore nelle scuole sia di cercare di insegnare ai bambini un po' di tutto, e di usare la paura quale motivazione di base. Paura di essere bocciati, di non restare con la tua classe, etc. L'interesse invece può produrre conoscenza che in proporzione alla paura è una esplosione nucleare rispetto ad un petardo.
L'indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.
Ho pensato al nome "Queen". È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni.