Scritta da: Alexandre Cuissardes
in Frasi & Aforismi (Politica)
Per fortuna che in Italia manca lo stato, altrimenti sarebbe troppo evidente che agli italiani manca il senso dello stato.
Composta sabato 21 dicembre 2013
Per fortuna che in Italia manca lo stato, altrimenti sarebbe troppo evidente che agli italiani manca il senso dello stato.
La differenza fra la dittatura e la democrazia all'italiana è che nelle dittature soffrono tutti, nella democrazia all'italiana invece soffrono i migliori.
Il politico di successo è quello che riesce a far passare la sua ambizione personale come bene per il paese.
Ma Renzi alla fine sarà un Rutelli riuscito un po' meglio?
Molti politici ormai scambiano il "fare miracoli" con l'essere dei "miracolati della politica"
In politica forse è meglio avere paura non di chi fa promesse ma di chi alle promesse ci crede.
Nelle elezioni in molti non sapevano chi votare, perché gli italiani prima andavano a destra, poi a sinistra e ad un certo punto erano disorientati. Alcuni si affidavano alla divina provvidenza, altri spinti da umana pietà donarono voti a qualche politico per non farlo dispiacere, solo perché erano convinti che nessuno avrebbe votato per lui! Alcuni cercavano un segno negli astri, altri sostenevano che i Maya avevano ragione e avevano profetizzato tale situazione e quindi conveniva votare per i Maya, ma purtroppo loro non si erano candidati!
Altri ancora sostenevano che avrebbero copiato dal vicino di urna! E fu così che gli italiani,
stressati ma pieni di stile, provarono ad abbinarsi i politici alle scarpe!
E quindi gli italiani decisero di votare un personaggio che prima faceva il comico, nella speranza che almeno lui li rallegrasse,
lui aveva detto che avrebbe mandato tutti i politici a casa e agli italiani stava bene purché non fosse casa loro!
Un popolo che non sa votare finisce a votare il diavolo fatto a persona.
La politica altro non è, che l'espressione esponenziale di ciò che siamo.
Il trono dei parlamentari italiani capitolerà, nell'agognato momento in cui affideremo al presidente della repubblica, quei poteri decisionali, volti alla tutela dei bisogni della collettività. Sin quando questo non avverrà, andremo avanti come una tartaruga e continueremo ad osservare quella bilancia, in cui la ricchezza economica risulta sproporzionatamente concentrata nelle mani candide, prive di calli di chi abbiamo designato con le nostre mani, mani che risultano provate dalla fatica per riuscire (quando si ha fortuna) a portare quell'essenziale.