Scritta da: Prometeo
in Frasi & Aforismi (Religione)
Quando la scienza incontra la poesia, l'uomo prova a se stesso l'esistenza di un'entità superiore.
Composta sabato 7 gennaio 2017
Quando la scienza incontra la poesia, l'uomo prova a se stesso l'esistenza di un'entità superiore.
Nelle scritture religiose sacre, si è sempre ispirata la costrizione e il predominio sulla natura incombente e pericolosa che riduceva le possibilità per l'individuo, le sacre scritture dovevano ispirare una sacralità al di sopra del visibile e del tangibile, per far progredire in maniera concreta l'uomo, oggi è necessario riscoprire la sacralità e l'estasi che tutto il creato trasmette che tutto ciò che ci circonda può darci; in ogni granello di sabbia, in ogni foglia, in ogni goccia d'acqua, in ogni creatura vivente, è confinata una bellezza ed una perfezione che solo la scintilla sacra forgiatrice e ispiratrice di un'entità superiore, poteva definire.
Ci sono milioni di persone là fuori, nel mondo, che si comportano come veri figli di Dio, rispettosi di ogni essere umano che incontrano, sacrificandosi e lavorando duro per proteggere i propri valori e la dignità. Il duro impegno di queste persone, nonostante non siano propense ad esercitare i rituali che derivano dalla venerazione di un Dio assoluto, spesso non viene assolutamente preso in considerazione. E questo per il solo fatto che non si siano schierate dalla parte di un nome, di un Dio preciso. Questo è un tipo di ingiustizia, silenzioso ma tangibile, il cui verificarsi è reso possibile proprio dai più fervidi credenti. Nonostante tanti secoli di progresso questo è una delle influenze, si fa per dire "demoniache", più forti da contrastare.
La migliore soddisfazione della vita non si esplicita nell'avere mille consensi da parte degli uomini; ne basta soltanto uno che provenga dal Signore.
Cadi a terra, nella tua estrema debolezza; rialzarti è difficile, lo so! Solo nella fede potrai trovare un punto fermo sul quale poggiare le mani, per tirarti su. Solo nell'amore potrai sollevarti senza il timore di fratture; di rotture dolorose e sofferte che straziano i cuori offesi ed incerti; incerti come il nostro lungo cammino, ricco di ostacoli, pieno di tentacoli.
Ovvio che fede e ragione non possono coesistere. Un cuore non siederà mai in un tavolino.
O si ha fede, o si ha paura.
Quella luce quando si accende... diventa arte.
Gente che legge le Sacre Scritture, che suona o canta la Messa domenicale, sembra essere così amabile, dolce, affabile e dentro nasconde solo tanta aridità. Dio si onora nell'offrire la dovuta considerazione al fratello, non nel baciare diecimila statue in una qualsiasi Chiesa o nel mostrarsi in costante esibizionismo, per poi non offrire al prossimo nemmeno uno sguardo, in totale presunzione personale (personalissima).
Preferisco rapportarmi ad un ateo dichiarato, ma educato, più che incontrare sul mio cammino un "fedele cristiano" che, nella sua presunzione, non genera nel prossimo alcuna emozione. Il vangelo è vita, non è vana ed insulsa lettura!