Ci perdiamo in inutili parole come: chissà, forse mi sbagliavo, forse era meglio se... e quello che è peggio è che permettiamo ai rimorsi di farci male dentro, quando poi bastava semplicemente provarci. Si vive di rimpianti e di tante parole inutili.
Un momento di pazienza, in un momento di rabbia, impedisce mille momenti di rimpianti!
C'è chi vive di rimpianti e c'è chi vive di errori. Ma non vi e differenza alcuna, entrambi hanno fallito.
Ciò che più può farci male oggi è il ricordo di quello che un tempo ci faceva stare bene.
Decidere di non prendere una scelta è già di per sé una scelta.
Peccato, è una parola che può essere utilizzata in circostanze differenti, quando hai commesso un'azione, e quando non ci sei riuscito.
Il rimpianto è quando scopri che la finestra a cui sei rimasto affacciato era una porta.
Rimpiango i giorni in cui ho scelto di non vivere, non quelli in cui ho scelto di vivere a modo mio, di quelli vado fiero.
Ci si accorge dell'importanza delle piccole cose quando queste cominciano ad essere ricordi.
Si perdono le persone perché la vita è ingiusta con chi non merita. Si perdono le persone perché era sbagliato il tempo e il luogo. Si perdono le persone perché si è così stupidi da non capire. Si perdono le persone e io ho perso te.