Ti affascina, ti coinvolge, ti fa riflettere, ti sconvolge, ti fa ingrassare, ti fa arrabbiare, ti fa criticare, ti fa giocare, ti fa viaggiare, ti fa pregare, ti fa incontrare, ti istruisce e ti fa ridere... e poi ti fa pensare il mondo virtuale è questo... non ti allarmare!
I sorrisi più belli, gli abbracci più intensi, gli sguardi più veri sono sempre stati fatti a telecamere spente. Non serve un social per dichiarare il proprio amore, chi ama, lo fa da cuore a cuore.
Ci sono attimi che non posti sui social, perché quegli attimi si possono postare solo nel cuore.
Ma voi ve lo ricordate Facebook degli anni 80? Erano i diari segreti. Il mio era pieno zeppo di poesie e pensieri e foto di Simon Le Bon, ogni tanto ce lo scambiavamo tra amiche e quando ritornava indietro non mancava mai una dedica. Altri tempi.
Con l'attuale hype dell' "utonto webete", non solo non condivido il piagnisteo dei "laudatores temporis acti", ma penso che l'antidoto sia intrinseco al medium: la caciara di miliardi simultaneamente connessi online ne azzera la possibilità d'ascolto e quindi il potenziale comunicativo, condannandosi a una sorta di silenzio da rumore bianco.
Amate meno su Facebook e più nella vita reale.
I social hanno sempre messo paura a chi vuole controllare l'informazione, ma le notizie false si contrastano solo con quelle vere.
140 caratteri non riusciranno a tenere a freno il mio caratteraccio.
I tempi sono cambiati, prima per conquistare un cuore serviva amore, quello vero, adesso servono cuori su whatsapp, messaggini su messenger. Le persone non si vedono più, non si toccano più e si amano alla follia. Sì i tempi sono cambiati, i valori sono scomparsi e anche l'amore ormai è finzione.
Le emozioni più forti, quando le viviamo, non le fotografiamo. E la vera felicità non la pubblicheremo mai. Perché quando siamo felici e viviamo vere emozioni, noi non siamo on line.