Eravamo piccole, io avevo sette anni e mia sorella nove. Mio padre non era cattivo, solo non era fatto per la famiglia: non c'era quasi mai in casa e quando c'era non vedeva l'ora di andar via. E poi Milano gli stava stretta. Ma ci faceva un sacco di regali quando veniva a trovarci, poi stava un paio d'ore, litigava con mia madre e se ne andava via per altre due settimane. Quando hanno divorziato non è cambiato poi molto.
Tutto quello che le mie "abuliche" orecchie percepivano erano mozziconi di frasi del tipo: "Eppure non è scema, è che non si impegna", o "Era tanto carina da piccola".
"Non sarai più mia amica?" "Tu cosa pensi?" "Mi devi perdonare, io sto male, vorrei morire, sei la mia migliore amica". "No, ero la tua unica amica e poi il perdono è divino. Prega, magari ti aiuta".