Scritta da: Alexandre Cuissardes
L'unica rottamazione che ha successo in Italia è quella delle persone migliori.
Composta mercoledì 10 febbraio 2016
L'unica rottamazione che ha successo in Italia è quella delle persone migliori.
Chi il patrimonio se lo sputtana gode, chi se lo fa prendere si rode.
Fa il suo dovere il nostro ministro degli esteri a chiedere chiarimenti sul come e perché della morte violenta di un nostro connazionale all'estero. Auguriamoci che abbia più successo di quanto non ne hanno tutti quei cittadini che chiedono notizie sul come e perché continuano a morire di morte violenta in patria tanti cittadini italiani. E speriamo anche che il governo straniero che dovrà dare spiegazioni non prenda esempio da quello italiano e spieghi che il morto è una vittima della crisi.
Ogni promessa (dei politici) è debito (per i cittadini).
Vorrei che le sentenze non venissero più emesse in nome del popolo italiano, perché molti cittadini sono in disaccordo totale con gli esiti delle sentenze di molti giudici. E non dovrebbero neppure essere emesse in nome della legge, perché sono ormai soggette ad interpretazione o applicazione, ideologia, umore del giorno o capacità degli avvocati. Potrebbero essere emesse "in nome dei magistrati" o "dei legislatori", sempre ammesso che tutti i magistrati siano disponibili a sentirsi corresponsabili delle scelte di loro colleghi e certi del buonsenso dei politici e dell'onestà di certi avvocati.
Quando vediamo quello che ci fanno vedere ci voltiamo da quella parte. Quando vediamo quello che abbiamo davanti spesso ci voltiamo da un'altra parte. Non risolveremo mai nulla se continuiamo a vedere col cervello degli altri.
Fanno più danno i falsi poveri dei veri ricchi.
Destra e sinistra continuano a tenere in vita un nemico già morto da tempo, solo per poter giustificare ancora la loro esistenza ed i lauti stipendi dei loro rappresentanti. Molti di loro non sarebbero capaci di fare nessun altro lavoro (o forse nessun lavoro). Peccato però che questo inutile e molto personale mestiere lo facciano sulla pelle di tutti.
I dispiaceri non si possono annegare nell'alcool, sono dentro di noi. Per annegarli dobbiamo annegare con loro.
Forse i cartelli da apporre alla porta dei ristoranti che non vogliono i bambini, dovrebbero aggiungere al classico: "Vietato l'ingresso ai bambini" la precisazione "con genitori maleducati". E per fare un lavoro completo potrebbero anche vietare l'ingresso agli adulti maleducati. Chissà quanti coperti perderebbero i locali ogni mese.