Scritta da: Luana Donati
I progetti si fanno per la spesa, per il lavoro, per la famiglia, per la casa, per i figli, ma non bisogna mai progettare sui sentimenti.
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I progetti si fanno per la spesa, per il lavoro, per la famiglia, per la casa, per i figli, ma non bisogna mai progettare sui sentimenti.
Non chiedere una vita più facile, chiedi di essere una persona più forte.
Mi stupisco sempre quando qualcuna mi ama e non fa nulla per vivermi accanto. È come amare un'immagine, un santino appeso al muro. Lo ami ma lui sta là, appeso.
La verità sempre e comunque, anche se dovesse essere di quelle scomode di quelle che fanno male, o che faranno crollare tutti i tuo progetti non importa, ma meglio una verità che una mezza menzogna, chi ti ama davvero ha fiducia sempre, meglio sapere anche se magari non si capisce. Mai vivere nell'oscurità nel dubbio e nell'incertezza mai accontentarsi si finirà solo col soffrire da soli. Punto.
Amo le donne, le ho sempre amate. Come si fa a non amarle? Perché le donne sono belle. Belli i loro contorni, le loro mani, la pelle, i fili contorti dei loro pensieri. Belli i profumi colorati dei loro desideri. Come le loro paure, i loro piccoli turbamenti. Amo la bellezza dei loro gesti. Amo come si asciugano le lacrime con la mano e il sorriso improvviso che fanno dopo aver pianto come bambine. Squarci di luce inattesi. Amo le donne. Senza di loro me ne sarei già andato. Senza di loro non sarei mai più tornato.
Voglio scrivere a me stesso iniziando a guardarmi con decisione e senza tremare, cercando di non sentirmi male o ferito e dirmi che sarò forte in tutto... Quando tutto va uno schifo e sembra sgretolarsi sotto i piedi, forte anche quando non lo sarò e quasi mi mancherà il fiato nella lotta per non crollare e lasciarmi schiacciare dal peso del dolore, ma imparerò... Si perché è l'unico modo per sopravvivere e andare avanti, perché non avrò altri che me stesso per combattere e vincere contro la cattiveria o la meschinità. Ho imparato cos'è l'amicizia e cosa vuol dire perderla senza poter fermare o riuscire a comprendere cosa sia accaduto e ingoiare amaramente l'abbandono mentre calde lacrime ti solcano il viso e dentro le domande ti sovrastano soffocandoti. Ho imparato a non piangere per amore o almeno a nasconderlo per lottare e non abbattermi e creare una sutura sulla cicatrice... Un'armatura o a credere di poterlo fare ma senza riuscirci almeno con me stesso e sentirmi morire ad ogni nuovo giorno con la consapevolezza di quell'amore perduto. Voglio sorridere... Sempre anche quando il dolore grida forte nel mio petto trascinandomi sul "terreno" della mia anima lacerata. Ho imparato ad essere obiettivo e a non giudicare in ogni circostanza, essendo il primo a sbagliare. Ho imparato a fare un "calcolo" delle azioni e cercare di non essere irragionevole o troppo impulsivo perché ad ogni azione c'è sempre una motivazione... e subito dopo ho imparato a fare sacrifici ad allontanarmi e a decidere di andarmene se la mia presenza porta sofferenza a chi voglio bene. Ho imparato tante cose, Ma ne devo ancora imparare troppe e forse avrò davvero bisogno di aggrapparmi con tenacia alla mia anima per non cadere nell'abisso della sofferenza e infine... La resa.
A vent'anni ho scelto di passare la mia vita con te,
e dal quel giorno condividiamo tutto...
Quando ti vidi la prima volta... è stato amore a prima vista...
Mi hai fatto cambiare, con te sto crescendo, maturando... io ti rangrazio!
Spero solo che un giorno, quando sarai uomo, tu mi chieda ancora di raccontarti di quando la tua mamma scrisse questo piccolo pensiero per te...
Quando leggi un bel libro non vorresti mai che arrivasse il capitolo con la parola fine, ma tutto questo è inevitabile, poiché anche nella vita e per tutte le cose, anche se non vuoi la parola fine arriva.
Siamo alla ricerca costante di qualcosa. È giusto cercare, la nostra ricerca però, dovrebbe essere il completamento di tutto ciò di cui siamo già in possesso.
Sulla strada della vita ogni incontro è speciale, anche quello che fa più male, perché ti avrà fatto comunque capire, quello che prima non riuscivi a vedere.