Scritta da: Anna R. Di Lollo
Ogni cuore ha le sue stagioni: la primavera degli inizi, l'estate dei culmini, l'autunno dei distacchi e l'inverno per dimenticare tutto.
Composta mercoledì 11 gennaio 2017
Ogni cuore ha le sue stagioni: la primavera degli inizi, l'estate dei culmini, l'autunno dei distacchi e l'inverno per dimenticare tutto.
L'amore contempla un solo linguaggio: quello del parlarsi da cuore a cuore, senza orgoglio alcuno. Bisognerebbe sempre fornire risposte a chi si ama e non creare domande. Le prime rimboccano le coperte ai sogni, le seconde scatenano l'orrore degli incubi.
Nella vita solamente due cose possono essere irrimediabilmente perdute: ciò che non è mai stato nostro e quanto non abbiamo avuto cura di apprezzare.
Lo stolto moderno è colui che ancora s'illude di poter assaporare, incontrare, condividere con altri, il gusto di qualcosa che valga un "per sempre".
Urlare esclude l'ascolto, la comprensione, persino l'intelligenza. Meglio tacere che strepitare. L'intero pianeta è predisposto per un'economia di parola: le bocche di tutti sono esattamente la metà delle loro orecchie.
Ogni volta che le gambe s'attardano sul viale alberato delle emozioni, smarrirsi non è che un modo altro per ritrovarsi impigliati fra le ragnatele del proprio cuore.
La spiritualità non ha bisogno di chiese o moschee, non di altari o tabernacoli e neppure di seguaci o adepti. La religiosità viene dettata dall'incanto di un tramonto, dalla bellezza di un albero, dall'eleganza di un esotico trampoliere. Tutte meraviglie, queste, dinanzi alle quali ritrovo la più profonda devozione, la fede più vera, autentica, forte, insostituibile: quella dell'uomo verso sé stesso.
Dentro ognuno c'è una porta ben visibile, spalancata sull'oscurità, e una più nascosta e dalla chiusura arrugginita, che conduce alla luce. Ma mai nulla di troppo facile ha guidato l'uomo verso la meraviglia.
Sono i piccoli momenti in cui ci si rialza dalla caduta, in cui si resta faccia a faccia con la propria fragilità, con lo smarrimento, la confusione, la cedevolezza, a dettare ogni sviluppo, ogni successiva creatività, ogni realizzazione futura. Non è mai dall'alto che s'inizia una scalata.
Persino nella più minuta delle sue apparizioni, ha sempre ruolo da gigante il coraggio.