Scritta da: Anna R. Di Lollo
Nella matematica degli affetti, gli umani conoscono solo la primitiva abilità di sottrarre e dividere, i cani anche quella assai più evoluta di addizionare e moltiplicare.
Composta giovedì 24 dicembre 2009
Nella matematica degli affetti, gli umani conoscono solo la primitiva abilità di sottrarre e dividere, i cani anche quella assai più evoluta di addizionare e moltiplicare.
Non a tutti si mostrano il cuore e le crepe che contiene. Per aprirsi all'altro, lasciarsi andare, raccontarsi, ripercorrere gli impervi e oscuri tracciati della propria anima e memoria, è necessario incontrare una tale empatia capace d'inarcarsi e farsi culla. Solo così l'insondabile diverrà visibile.
Se l'inverno dicesse: "Ho nel cuore la primavera", chi gli crederebbe?
Se ogni cosa percepisse in origine il suo estinguersi, nulla tenterebbe l'acrobazia d'esistere.
La solitudine è anche libertà. È gettare via sia il velo di fragilità a cui l'amore costringe, sia la paura di perdere l'altro. È riacquistare i propri spazi, ritrovare le proprie passioni, ritornare a essere completamente se stessi, nella propria interezza e consapevolezza. È ripartire alla scoperta dell'universo e alla sua umana conquista.
È così bella, schietta e semplice la verità, da non riuscire proprio a capire chi si trincera dietro la menzogna e le sue difficoltà.
I temerari sono anche pionieri: aprono sempre nuove strade.
Alcune donne non fanno poesia, alcune donne lo sono.
I popoli andrebbero affidati alla sensibilità dei soli uomini in grado di percepire il rumore di un filo d'erba che cresce.
Non sono poi così muti. Sono covi di parole, nidi di poesia, questi silenzi che mi hai cucito addosso.