Scritta da: Anna R. Di Lollo
Se d'improvviso fosse il deserto intorno, inutile inaridire nel contesto. Tramutati in goccia e disseta l'universo.
Composta mercoledì 18 marzo 2015
dal libro "Un regime di piccole cose" di Anna Di Lollo
Se d'improvviso fosse il deserto intorno, inutile inaridire nel contesto. Tramutati in goccia e disseta l'universo.
Leggere è l'intramontabile stagione del diradarsi delle nebbie.
Vive nell'ombra. M'insegue senza tregua. Mai m'abbandona. Ogni mattino lo vedo riflesso nello specchio il mio più grande avversario, il mio peggior nemico.
Chi legge viaggia, visita mondi diversi, scopre altri luoghi, ma chi scrive ne inventa di nuovi.
Neve... ed è subito incanto.
Le persone sole lo sono sempre per un motivo ben preciso e spesso non per un'assenza, ma per una forte, fortissima presenza. Nessun cuore è tanto raggelato da non poterne contenere un secondo, sì caro e imprescindibile.
Vecchia, saggia, canuta fata, la neve si presenta al mondo come sempre più raro evento. Cancella il tempo, modifica lo spazio, purifica e acceca con la sua casta luce, ci riporta bambini. L'intero universo zittisce dinanzi ai suoi racconti antichi. Narra di ere lontane, di arcani, magie, incantesimi. Racconta misteri di cui è unica detentrice. Lieve giunge, conquista ogni cosa su cui lo sguardo possa appoggiarsi, e poi, con la medesima leggerezza, fugge via. Impalpabile rapisce i nostri sensi, come il più bello e inafferrabile dei sogni che, da svegli, si dissolve come fiocco al tocco del nostro calore. Ogni meraviglia è fatta per gli occhi, per i pensieri che ci costruiamo intorno, per i desideri, mai per la sola realtà. Eterea la neve continua a scendere e a cantare il suo elogio alla spiritualità, alla leggiadria dello stupore, all'effimera felicità.
Lasciarsi attraversare, pervadere, assediare dal mondo circostante, capitolare sotto la foga del suo corso inarrestabile. È questa la propensione spiccata di tutti gli umani sensi: infatti abbiamo due occhi, due orecchie, due narici, due mani e la duplicità, a badar bene, si estende quasi all'intero organismo. Persino l'anima possiede un lato risolutamente maschile e uno deliziosamente femminile. In questo tripudio di duetti, la bocca resta figlia unica, sola, senza sostegno altro, senza complice, clone, doppione. Essa oltre a prendere dall'esterno può anche dare, tramite il potere della parola: può alleviare o appesantire, ingentilire o mortificare, creare o distruggere, donare il tiepido ristoro della serenità o letali brividi da scenari glaciali. La bocca è un'arma bianca potentissima, forse la più infallibile e micidiale che la storia umana abbia conosciuto.
È dotato di uno strano marchingegno il sole: non teme oscuramento. Ha nascosto dentro ognuno un proprio innesco. Basterà cercare e trovare l'interruttore per sgominare l'incombente potere delle tenebre.
Vanno trattate bene le persone, tutte le persone che si incontrano, almeno sino a prova contraria. È bello far sentire gli altri importanti, esaltarne le prerogative positive, prestar loro ascolto, dare una mano quando possibile, sorridere sempre, comunque. Chi è forte di sé e della propria personalità, non teme mai di rimpicciolire. Arretrare d'un passo dinanzi alle altrui capacità non è una sconfitta: permette d'elevarsi in generosità.