C'è bisogno di sogni che aprano la strada a nuove ere. C'è bisogno di paura che, puntando i piedi sulla sensibilità, si erga a coraggio. C'è bisogno di ogni piccola volontà che, in coro, si faccia forza. C'è bisogno di tutti, anche di quelli che questa società urla essere gli ultimi, perché venga il tempo in cui possa "avere" e agire soprattutto chi merita.
I sogni attraversano filtri ogni giorno, passano tra le maglie fitte del setaccio dei doveri, delle responsabilità, della quotidianità. Alcuni non ardiranno tentare l'attraversamento. Molti resteranno impigliati nel limbo della rete, senza ancorarsi alla fantasia, né trasformarsi in tangibilità. Solo un esiguo contingente di piccoli e coraggiosi pionieri esplorerà, invaderà e conquisterà l'ardua e ostica realtà.
In un mondo perso tra le vie della solitudine, indefessi affamati d'amore, seguitiamo a lasciar briciole sul sentiero che conduce al nostro cuore.
Certi amori intensissimi continuano a vivere solo fra le pagine della nostra memoria e noi continuiamo a sfogliare imperterriti quel libro, pur di non dimenticarne l'ormai sbiadito incantesimo.
In fin dei conti le cose che stanno più a cuore sono affetti e gli affetti non sono mai cose.
La vera tragedia non è l'essere separati dalla morte, ma il lasciarsi allontanare dalla vita.
L'intensità è una terra di confine aperta sulle paure, un'equilibrista in bilico sui timori, una corda tesa tra la vita e la morte e quanto più si sbilancia sulla seconda, tanto più si aggrappa e avvinghia alla prima, donandole quel fascino irresistibile che solo l'indole delle persone che hanno perso moltissimo riesce a elargire e donare.
Solo la leggerezza dell'umiltà può farsi davvero carico del peso dell'umanità.
Si sciolgono, svaniscono così, sparpagliando petali nel vento, le promesse disattese.
Mai rammaricarsi per le storie, i legami, i rapporti finiti. Se fossero continuati avrebbero trovato un secondo pretesto per concludersi. Termina comunque ciò che non è baciato dalla volontà.