Scritta da: Anna R. Di Lollo
Inutile rincorrere ciò che non si può avere. Sempre meglio impegnarsi in quel che, da soli, si può ottenere.
Composta mercoledì 22 novembre 2017
Inutile rincorrere ciò che non si può avere. Sempre meglio impegnarsi in quel che, da soli, si può ottenere.
Togliere strati, alleggerire strutture, eliminare parole, abolire il superfluo, tagliare l'eccesso. La vita è fatta di veli da cui liberarsi, da strappare pian piano, per renderla leggera e facile. La semplicità è la chiave di volta, la soluzione: non ha bisogno di aggiunte la meravigliosa perfezione della realtà.
Chi lo dice che son sola? Ho per tetto le stelle, verdi distese per correre a perdifiato, ugole d'oro a cui rispondere, sogni intrecciati nei capelli e l'intero infinito da amare.
Anche una sola goccia d'acqua contiene tutta la straordinaria complessità della vita.
Mi piacerebbe che il mondo urlasse il valore della gente quando è ancora in vita, che gettasse l'invidia alle ortiche, che riconoscesse il talento vero quando lo incontra e lo osannasse per il suo valore. Detesto i necrologi e il loro modo di sollevare il velo a cose fatte, quando i sacrifici del singolo non avranno più orecchie per godere dell'armonia della propria realizzazione.
L'artista vero è colui che si nasconde. È chi rabbrividisce dinanzi a tal definizione, chi non si sente mai arrivato o soddisfatto, chi non mischia il suo operato con la meschinità del danaro, chi non sfrutta un'immagine, uno status. L'artista lascia l'opera nuda, estranea alla propria dimensione fisica. Orfana di tutto se non di sola appartenenza. Un nome è tutto quel che le concede per affrontare il mondo e misurare il suo talento, riconoscere il suo valore.
Poi capisci che le cose davvero belle, importanti, uniche, irripetibili, speciali, sono proprio quelle dinanzi a cui i vocaboli sono effimeri, quasi una trappola. Le questioni autentiche passano dagli occhi, dai gesti delle mani, dai sogni, dal cuore, mai dalle parole.
Possiede una sua attrazione il silenzio, una raffinata malia, un'arcana tentazione. Eppur non detta momenti di tristezza, ma intervalli d'intima riflessione e dolcissima creazione, raccolti su se stessi prima di tornare ad esplodere in emozioni.
La grandezza di un individuo risiede anche e soprattutto nell'inconsapevolezza del suo valore.
Il più grosso errore che si possa commettere nell'incontro con l'essere altro è dato dal pensare che chi ci è davanti possa conservare il nostro medesimo candore, la nostra stessa ingenuità e paritetico rispetto per il resto dell'universo.