Scritta da: Anna R. Di Lollo
Mai permettere al tempo di scandire il tempo della nostra infelicità.
Composta domenica 29 ottobre 2017
Mai permettere al tempo di scandire il tempo della nostra infelicità.
Veniamo tutti da lontano e lontano è il luogo dove siamo diretti.
L'eternità combatte l'ansia di limitatezza e inutilità che la gente ha. È polvere d'umanità scagliata contro l'infinito e la sua immensità.
Riversi su attimi di sconforto e impervietà, raggomitolati nel buio del dolore, nella malinconia urlata dal cuore, sovente dimentichiamo di quanto la vita ci superi in fantasia. Più buio sarà il cammino, più gioia ci sorprenderà.
La vita è una centifolia antica e petali i suoi giorni, con corolle più o meno folte per ognuno. Non hanno importanza alcuna il loro numero o l'aspetto. Tutte, indistintamente, profumeranno il proprio giardino d'appartenenza.
Se le persone si preoccupassero di penetrare più menti e meno corpi, molte cose al mondo acquisterebbero un valore perduto o forse neanche mai avuto.
Solo chi proviene dall'oscurità riesce a vedere ancora bene le stelle.
L'umanità somiglia a un branco di iene riverso su di una carcassa e preoccupato solo di soddisfare il proprio insaziabile appetito. Lupo fiero, nobile e solitario, invece, l'uomo giusto guarda da lontano il misfatto e, nonostante i morsi della fame, sceglierà di non cibarsi mai di ciò che non ha cacciato.
Fra due persone realmente affezionate, la lontananza è sempre un tasto scordato, una corda spezzata, una nota sbagliata, una canzone incompiuta, una stonatura mai voluta.
Il cuore trova pace solo sciogliendo gli ormeggi della ragione. Una volta lasciato naufragar il pensiero nella cala più amata e sospirata, obliata qualsiasi rotta di ritorno, s'ancora dolcemente ai suoi bramati lidi per non dover mai più abbandonarla.