Scritta da: Antonio Belsito
in Frasi & Aforismi (Cielo)
Vorrei toccare l'arcobaleno per abbracciarlo e non lasciarlo scappare.
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Vorrei toccare l'arcobaleno per abbracciarlo e non lasciarlo scappare.
Baloo. Un cane.
Uno di quei cani che sorprendono il mondo con gli occhi.
Uno di quei cani che nell'iride ha la profondità dell'esistenza.
Uno di quei cani che nello sguardo custodisce il segreto silente dell'amore.
Uno di quei cani che riempie di dolcezza.
Uno di quei cani che lascia brillare gli occhi ogniqualvolta si emoziona: sempre.
Bisogna avere, anche, il coraggio di guardare negli occhi i cani per imparare.
Dove mi porti? "Chiedilo al coraggio", esclamò la morte. Ma il coraggio non rispose e la morte tacque. Si guardarono. Fu la vita.
Non spendere parola perché parola non si spende innanzi alla soavità. Si accarezza con gli occhi. È affanno. Corre il fremito e manca l'ossigeno. Brivido. Si affonda con la stessa delicatezza di una foglia che cade. Ritmo. L'esistenza è incessante. È la vita che stringe. Magone. Si ricomincia. Non si vuole finire. Sorprendersi per continuare a esistere. Esserci. Tesserci.
Libertà, a volte, è un grido di dolore.
Non preoccuparti quando il sole cuoce i desideri o quando la pioggia lava le speranze. Non temere il vento che spazza i ricordi o il tuono che illumina il buio. Non scappare, cercando di disperdere l'ombra. Fermati e sentiti. Riconosciti. Amati.
Abbiamo bisogno di gioire con le emozioni più semplici che ci accarezzano il cuore.
L'amore è ciò che senti anche se non vedi, se non conosci, se non sai; ti batte dentro perché percepisci, perché si muove e, seppur cerchi di contenerlo, nasconderlo, negarlo, permane. Cerchi di eluderlo ma è lì che ti aspetta, cerchi di sfuggire ma è lì che ti esorta, cerchi di non viverlo ma è voglia.
Mi piace parlare con gli altri perché siamo tutti figli di un'esistenza. Se ci parliamo, forse, ci capiamo. Parole ed emozioni. Accendo la televisione. Leggo anche. Solite notizie: fame, guerra, disoccupazione, bisogno, sfruttamento, violenze, potenti e deboli. S'inverte il senso della vita; più che dignità, è un susseguirsi di soprusi. Non si riconoscono le emozioni. Allora, alzo il capo e sospiro. Ma cosa ci diciamo?
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l'inchiostro che è passato nelle vene.