Frasi inserite da Christabella del Mar

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Scritta da: Christabella del Mar
Fra i tanti e schifosi effetti di quella peste, il più schifoso era la matta furia, la voluttà golosa della delazione. Appena toccato dal morbo, ognuno diventava la spia del padre e della madre, dei fratelli, dei figli, dello sposo, dell'amante, dei congiunti e degli amici più cari; ma non mai di se medesimo. Uno tra i caratteri più sorprendenti e ributtanti di quella straordinaria peste, era infatti quello di trasformare la coscienza umana in un orrido e fetido bubbone.
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    Scritta da: Christabella del Mar
    I pochi guariti dalla peste erano, in mezzo al resto della popolazione, veramente come una classe privilegiata. Una gran parte dell'altra gente languiva o moriva; e quelli ch'erano stati fin allora illesi dal morbo, ne vivevano in continuo timore; andavan riservati, guardinghi, con passi misurati, con visi sospettosi, con fretta ed esitazione insieme: ché tutto poteva esser contro di loro arme di ferita mortale.
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      Scritta da: Christabella del Mar
      La peste è la metafora del male. Del male che viene da fuori, o dall'alto, come le frecce scagliate da Apollo sui Greci in partenza per Troia. Ma anche, e soprattutto, del male che nasce, e cresce, dentro di noi. All'interno del mondo e dal mondo. Radicato in quella natura che insieme ci avvolge e ci costituisce come esseri finiti, fragili, esposti al vento gelido della morte.
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        Scritta da: Christabella del Mar
        Peste, paura della "morte fisica". Per la peste vigeva la legge del "tutto o nulla": se non la si evitava, si moriva. Ma si poteva morire anche di angoscia o di paura, come certificava nel 1348 un anonimo cronista spettatore della "peste nera", annoverando tra le cause di morte lo "sbigottimento delle genti".
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