Terrò il tuo capo come sussurro d'amore e offrirò sguardo che si addolcisce alla tua delicatezza. Ah amore mio ascolterò il tuo vagito e canterò con te l'infinito che doni. Piccolo, quando nascerai sentirò il tuo fiato e saprò e saprai cos'è l'amore.
La vita, nella sua essenzialità, è quel dono che non può essere mai replicato in una stessa identità. Ha infatti inizio e fine nel suo destino vitale. Ecco, però la sua essenza lasciare un ultimo presagio di dono: il ricordo di un'esistenza spesso rimpianta!
Capita, nel trambusto delle varie manchevolezze che tormentano andamenti di vita, di scoprire un filo d'oro che poi si anima ricamando nell'indefinito orizzonte del pensiero la parola felicità.
Sorprendo attimi con te, li modello poi ai sorrisi, li sussurro di tenerezze, li accarezzo di tempo, per consegnarli sempre puri al nostro amore, festeggiando insieme, ogni giorno, la felicità.
Scandagliare profondità di emozioni per trovare, ove sboccino, attimi sublimi. Sarà in uno sguardo, in un sorriso, in un bacio, in un saluto abbracciante, in una parola fantastica che ti porta a vedere l'oro del sole in quel cielo chiuso di grigio, ma che ugualmente illumina la tua vita di accogliente tepore d'umanità.
Vedo Milano e me ne innamoro, vedo Venezia e mi innamoro ancor di più, vedo Torino e mi appassiono follemente, vedo Roma e mi commuovo di maestosità, vedo Firenze e vado in estasi, vedo Napoli e illanguidisco d'emozione, vedo Catania e la rimpiango dolcemente, vedo Cagliari e ogni altra città di ogni altra regione come fosse unico amore indissolubile, e mi sento orgogliosa e profondamente partecipe del suo esistere fascinosa di panorami, di storia e di cultura e di umanità. Si, lo confesso e lo urlo: io sono innamorata, innamorata persa della mia, nostra, Italia.
Le parole scritte dei poeti non hanno mai timidezza nell'esprimere sensazioni sia d'amore che di dolore. Esse sono frecce d'emozioni lanciate per colpire il cuore!
Con una lacrima a volte gioisci, con una lacrima pure irata inveisci, con una lacrima sei madre, con una lacrima forse ti ribelli e con tante lacrime debole spesso perisci. Tu, femminea d'emozioni, corrente di passioni, estrosa e malinconica, ami, ami, ami! E il tuo essere così ti pone fragile all'arbitrio delle follie, e il tuo essere così ti ricama la violenza sulla pelle della tua identità. E con una lacrima e un sorriso però resti unicamente quel che sei... donna, donna da amare sempre. E mai da cancellare abbattendo la tua volontà. È pregiata questa tua vita, per far esistere e crescere nel mondo l'amore.
Preme l'incostanza del destino sulle scelte. E ti trovi in lotta con le idee, con le azioni, con le disfatte, ma a volte anche con la soddisfazione di aver vinto almeno una virgola di breve felicità... Forse basta, forse proprio non arrendersi infine è il passo lento della felicità!