Scritta da: Michele Gentile
Canta al sole la tua solitudine, chiamalo nelle nebbie. Convincerà la notte a lasciarti passare.
Composta domenica 23 dicembre 2012
Canta al sole la tua solitudine, chiamalo nelle nebbie. Convincerà la notte a lasciarti passare.
Non perdo tempo con i mediocri; questi, nel tempo, si perdono da soli.
Qui giace la notte, ferita dalle promesse dell'uomo uccisa dall'indifferenza di Dio.
Trova la terra più arida e semina un sogno. Dissetalo d'illusione, scaldalo al sole dell'immaginazione, sarà sublime il frutto della verità.
Segni particolari: vivo.
La gente viene a pregare il mare per ricordarsi di sé e riabbracciare quella pace di chi non vuole niente.
Non agire per essere migliore degli altri. Lotta e datti da fare per migliorare sempre e solo te stesso.
Il mare ruggiva, schiumava rabbia. Nessuno si accorse di quel sogno naufragato a poche miglia dalla spiaggia. Lei (ed era la cosa più importante ) si sarebbe salvata, questo era certo. Sapeva nuotare, sapeva lottare, sapeva anche amare. Il mare ruggiva, schiumava rabbia. Qualcuno si accorse di quel cuore stremato a poche miglia dalla felicità.
Credo che Ernesto Guevara de la Serna sia stata l'ultima grande, preziosa, immortale poesia scritta dagli dei.
Sia la poesia la tua incudine e il tuo martello.