Tutto passa: il tempo che scorre, il quotidiano che scivola, la solitudine che scava in possesso sulle tempie, la cavità di quei traguardi dove le attese come se rimassero sospesi prima ancora di accadessero. Tutto passa, tranne a quei momenti forti, che hanno lasciato solchi. Sembrano dimenticati, ma basta poco e si appaiano nel nostro ricordo. C'è differenza fra non ricordare e dimenticare. Non puoi dimenticare, solo può smettere di pensarci.
Con la voce tenera cantava una canzone, e diceva le parole imparate in un paese lontano. Le parole forse erano incomprensibili ma il loro ritmo aveva musicalità, per chi percepiva le sue parole, arrivavano, perché le muse non conoscono le nazionalità e per vivere assieme non occorre essere uguali ma trattarsi eque. La diversità è un valore da condividere in modo armonioso. Come dire: un "noi" eclissato.
La pioggia estive gocciola di lira e d'ode. Due respiri tangibili e corpi che sfavillano sul vento. Il loro letto, fiume di color rubino, l'incantevole rapsodia che trascina il lieto fior di corpi, dove il torrente conguaglia arcobaleno, tra il sogno d'amore e realtà.
Le mani parlano, sono eleganti e possono essere anche ruvide. Sono sensuali, calde, forti, nobili, armoniose. Mani che fanno echi, afferrano, toccano, fanno azioni, dimostrano concretezza, danno cenno alla passione e aiutano alla compressione, e sono cosi meravigliose, quando le loro dita sembrano i prolungamento del cuore.