La stanchezza nelle gambe mi fece capire che camminavo da varie ore in una qualche direzione, ma senza un itinerario ben definito, o forse sì, ne avevo uno, casuale, che sebbene non mi portasse da nessuna parte mi allontanava sempre di più dai miei pensieri.
Vorrei vivere esprimendomi come posso, come sono e nei limiti della decenza che m'impone il contesto in cui vivo, altrimenti sarei a volte, senza dubbio indecente.
Le mie notti sono piene di sogni, essi diventano il ponte luminoso tra il buio e l'alba...
Per niente è troppo tardi... niente muore per sempre.
La "verità" è dentro di noi, sempre... a lei non possiamo sfuggire, anche se spesso non la comprendiamo e ci spaventa e poiché non la desideriamo... guardiamo altrove.
Confesso che il mio doppio mi aiuta molto, mi salva la faccia. In realtà sono un uomo che rispetta le convenienze. Evacuo nella scrittura le fantasie e la follia. Metto nelle parole tutto quello che posso e ritengo così di salvarmi la pelle. Qualche volta mi prende la voglia di apparire, di fare parte dello spettacolo. Mi lascio tentare. Mi lascio andare. Per vanità. Per debolezza.
L'amore non è della mente, non è della rete dei pensieri, non può essere cercato, coltivato. Nutrito; è lì quando la mente è silenziosa e il cuore è vuoto dalle creazioni della mente.
L'amore si rinforza ogni giorno di più nel mistero, nell'assenza di progetti, nel piacere che gli amanti si danno sempre più forte, nel sentirsi una sola cosa e nell'espandersi del desiderio.
I giudizi del nostro Io non ci possono aiutare, quando guardiamo l'anima e le sue leggi...
Il mio male l'ho voluto io... ma sono certa che il dolore mi ha salvata.