Scritta da: dangerousstar
Ma i suoi occhi, Un po' sbiaditi per i tanti giorni passati senza una mano di vernice sotto il sole e la pioggia.
dal libro "Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald
Ma i suoi occhi, Un po' sbiaditi per i tanti giorni passati senza una mano di vernice sotto il sole e la pioggia.
- Sì, caro mio, le donne sono il perno su cui tutto gira. Anche le faccende mie vanno male, molto male. E sempre per colpa delle donne. Dammi un consiglio sincero - seguitò, avendo tirato fuori un sigaro e prendendo in mano il bicchiere.
- Ma su che?
- Ecco. Mettiamo che tu fossi ammogliato, che tu amassi tua moglie, ma fossi preso di un'altra donna.
- Perdonami, ma davvero non ti capisco, è come se io, dopo aver pranzato, passassi davanti a una panetteria e rubassi un pane.
Tutto ciò gli faceva ricordare quel che era avvenuto l'anno scorso, in quell'albergo della cittadina di provincia, al letto di morte di suo fratello Nikolaj. Quella era una sventura e questo, del parto, invece era un avvenimento lieto. Ma tutt'e due le cose erano fuori dalle condizioni ordinarie di vita, erano come spiragli dai quali si vedeva una luce superiore. E l'anima, contemplando questa luce superiore, si eleva ad altezze neppure immaginate prima e dove la ragione non poteva seguirla.
Era un uomo noioso, questo è certo, anche se non cattivo: noioso perché la sua vita era dominata da pensieri stonati, come spesso succede nelle epoche di trapasso. L'agitazione dei tempi a molti comunica un bisogno di agitarsi anche loro, ma tutto all'incontrario, fuori strada.
S'accorgeva che tante cose non gli importavano più, che senza Viola la vita non gli prendeva più sapore, che il suo pensiero correva sempre a lei. Più cercava, fuori dal turbine della presenza di Viola, di ripadroneggiare le passioni e i piaceri in una saggia economia dell'animo, più sentiva il vuoto da lei lasciato o la febbre d'attenderla.
Tutti i nostri atti di pietà, compiuti con cuore di cenere, non sono già cenere anch'essi? Più cenere degli atti sensuali là nel fiume, che trepidano di vita e si propagano come cerchi nell'acqua.
Gli uomini si impegnano tremendamente per non ricordarsene, per non accettare l'immenso potenziale magico che possiedono. Perché ciò romperebbe l'equilibrio dei loro universi ben organizzati.
Nulla piace agli uomini quanto avere dei nemici e vedere se sono proprio come ci s'immagina.
È dell'uomo attendere. Dell'uomo giusto, attendere con fiducia; dell'ingiusto, con paura.
Davvero non avrei voluto nascere uomo; sono ben contenta della mia condizione di donna. In definitiva, tutto quello che voi uomini vi aspettate da noi è che cuciniamo bene. D'altro canto, dagli uomini ci si attende tutto: che siano capaci di mantenere una famiglia, di fare all'amore, di difendere i figli, di provvedere al cibo, di avere successo.