Scritta da: dangerousstar
La massima sofferenza e la suprema voluttà hanno un'espressione perfettamente simile.
dal libro "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse
La massima sofferenza e la suprema voluttà hanno un'espressione perfettamente simile.
Alt! Non sai, amico mio, che una vita di libertinaggio può essere una delle vie più brevi per giungere alla santità?
Urlava di dolore e di vittoria e non capiva niente e si teneva stretto al ramo, alla spada, nel momento disperato di chi ha vinto la prima volta ed ora sa che strazio è vincere, e sa che è ormai impegnato a continuare la via che ha scelto e non gli sarà dato lo scampo di chi fallisce.
Gridò, se si può dir che gridi chi parla senza emetter quasi suono ma con tutta la sua forza.
Il paradiso forse è un po' noioso e c'è così tanta imbottitura di piume di Serafini che è vietato fumare. Magari a volte gli angeli fumano e quando arriva l'arcangelo buttano via i mozziconi: ecco perché vedi le stelle cadenti.
"Perché parla francese coi suoi figli?" Pensava. "È una cosa poco naturale e falsa! E i ragazzi lo sentono. Imparano il francese e disimparano la sincerità".
Egli era attirato dallo sguardo innamorato di lei come una pianta è attirata dalla luce.
L'amore riprendeva con una furia pari a quella del litigio. Era difatti la stessa cosa, ma Cosimo non ne capiva niente.
- Perché mi fai soffrire?
- Perché ti amo.
Ora era lui ad arrabbiarsi: - No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.
- Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.
- Mi fai soffrire apposta, allora.
- Sì, per vedere se mi ami.
La filosofia del barone si rifiutava d'andar oltre.
- Il dolore è uno stato negativo dell'anima.
- l'amore è tutto.
- Il dolore va sempre combattuto.
- l'amore non si rifiuta a nulla.
- Certe cose non le ammetterò mai.
- Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri.
"Lo sapevo, lo sapevo!", ripeté il bambino con la sua frase favorita.
Stavano venendo dei tempi magari più tolleranti, ma più ipocriti.