Commenti a "Non mi piace Nietzsche perché ama la..." di Bertrand Russell
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postato da AS, il
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postato da Giuseppe Freda, il
Un'ultima cosa: sempre ed immancabilmente, da ogni tua considerazione, per bislacca che sia, trai una qualche deduzione su "ciò che io sono". Basterebbe solo questo, a qualificare la tua esigenza di categorie, di caselle, in cui infilare la gente e te stesso.
L'importante sarebbe invece, per te, gettare via questo benedetto casellario che ti porti appresso: troveresti d'incanto la tua libertà, ma sopra tutto la tua pace.
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postato da Giuseppe Freda, il
Leggere Nietzsche? Ci ho provato varie volte, ma per me è sempre stato TROPPO nauseante. Peggio dell'olio di fegato di merluzzo. D'altra parte, le storie della filosofia e le relative citazioni bibliografiche esistono proprio per questo: perché ciascuno possa approfondire ciò che meglio crede.
Ma, ti ripeto: in ultima analisi, ho sempre preferito pensare con la mia, di testa. Leggere è bene; ma leggere dentro di sé, e trovare la pace con se stessi, è molto meglio.
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postato da Giuseppe Freda, il
I conflitti generazionali esistono da che mondo è mondo. Per i giovani (ma tu a 30 anni mica sei poi più tanto giovane: io alla tua età avevo già 3 figli di 6, 4 e 1 anno), questo genere di conflitto è un modo per conquistare la propria autonomia, anzi direi quasi la propria identità. C'è tuttavia un grave handicap che inficia gli effetti positivi di questa operazione, ed è riscontrabile quando la conflittualità si accompagna con l'adesione ad idee, modi di pensare, atteggiamenti precostituiti.
Ogni idea, ogni pensiero, ogni essere umano (parlo di Pasolini, Bukowski, Thoreau, Emerson, Nietzsche, e perfino Hitler e le zoc*cole) reca in sè qualcosa (molto o poco che sia) di positivo, qualcosa degno di considerazione e meditazione. Il disastro della personalità si verifica però quando SI ADERISCE IN TOTO all'una o all'altra teoria, all'una o all'altra visione del mondo, della vita, di se stessi e degli altri. Parlo di disastro della personalità, perché si perde per tal via il proprio autonomo giudizio, che viceversa deve rimanere sempre vigile, perché in qualsiasi cosa si approvi vi sarà sempre qualcosa di riprovevole, che bisogna avere il CORAGGIO e la LUCIDITA' di evidenziare. Solo in questa maniera si esce dal gruppo (branco di lupi o gregge di pecore che sia), e si trova la propria VERA, unica ed insostituibile, identità personale e mentale.
Una testa che pensa con la testa degli altri è una testa che non vale nulla. Una testa che pensa con la sua testa si fa prima o poi tutti nemici, ma amica se stessa.
Credo però che questa sia l'ultima volta che ti parlo seriamente. Perché? Perché - lo hai detto - sono un "perbenista", e per me sei TROPPO maleducato.
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postato da AS, il
Pensiero autonomo?, tutto quello che dico esce dalla mia bocca, ma posso condividere un idea se la stessa idea è in sintonia con la mia. Ma questa cosa l'ho ripetuta molte volte. E oltretutto è anche abbastanza elementare da capire. Vedo che ripeti sempre le stesse cose quando non sai cos'altro dire. Un altra medaglia alla tua onestà. Io non posto una frase di russell che parla di nietzsche senza aver mai letto una delle opere principali di nietzsche, perchè a quel punto sarei una persona con un pensiero poco autonomo, se non posso confrontarlo con il mio. Come io faccio spesso (rit*a*r*dato disonesto). Inoltre sappi che io non ti ho eliminato dalle mie conoscenze perchè avevi un pensiero diverso dal mio, ma perchè sei un fanatico supponente, un bigotto moralista che pensa di avere la verità in tasca, basandosi su delle idee, che una persona con un minimo di conoscenza ne riderebbe. Io mi sento in imbarazzo a volte. leggo i tuoi pensieri e mi imbarazzi, perchè non comprendo come un uomo possa essere così povero dentro, ma allo stesso tempo così convinto delle proprie verità. L'essere umano è un mistero.
Vado a funghi.
Ciao