in Diario (Esperienze)
Tra i grandi diletti umani incontriamo il giudizio. Sebbene possa ritenersi comprensibilmente attività legittimata dall'essenza stessa dell'individuo, invero permea in sé, quando rivolta univocamente verso l'esterno e con connotazioni di sdegno per il comportamento altrui, una negazione della propria umanità. Nulla può generare più ipocrita autolesionismo della coscienza, come giudicare altre vite senza viverle. Ciò che ci consente di giudicare "negativamente" gli altri rappresenta, probabilmente, la stessa condizione che dovrebbe razionalmente impedircelo: l'infinita diversità delle nostre esistenze.
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