Pensieri


Scritto da: Alessandra Tessarin
in Diario (Pensieri)
Piccin, picciò
un assaggino ti darò,
senti un certo languorin
ecco arriva lo stuzzichin,
se la pasta la cuoci tu
io farò il tiramisù,
qui la carne non ci sta
c'è la frittata che fa per tre,
non mangiare la cipolla
se no resti con la voglia,
le patate le ho bollite
col prezzemolo condite.
Or la pancia è assai gonfia
la tisana te la sgonfia,
amaretti o fichi secchi
dopo un sorso d'allorino
direzione cucinino
scotti un dito con la teiera
cerchi allora la caffettiera
fai cadere la zuccheriera,
che disastro dico io
te ne scappi lesto lesto
e mi lasci con tutto il resto.
Composto mercoledì 22 giugno 2022
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    Scritto da: Laura Lapietra
    in Diario (Pensieri)
    Lucente d'amore

    Uno spiraglio di luce
    un nuovo sentiero
    nel labirinto del cuore
    in fuga dalla uggia tristezza.
    Una corda da afferrare
    con tutto il coraggio
    per non perdersi dentro
    ubiquitando paturnie!
    E oltre ogni speme
    un nuovo respiro,
    un nuovo sentimento
    in lacrime senza fiato.
    Ed è magia sotto il sole,
    un pianto represso nasce
    ma che si tramuta in silenzio
    mentre feconda l'amore
    nel nitente mio cuore
    ove ramifica animando vita
    che nell'anima esplode.
    Per lei splende autentico
    l'amor come diamante
    per illuminare il suo volto
    riflesso nel cielo dei sogni,
    promettendomi nel suo miele
    da donarmi e nutrire consolando il mio tribolo
    che disegnava lesto
    la sua essenza persa
    nei venti delle mie avvilite
    delusioni e cineree amarezze
    tramutate in fulgida gaudia letizia floreale d'amore!
    Oh lei, solo lei ormai
    era la luce vermiglia
    nel mio azzurro paradiso,
    armonioso eco corochirè
    nell'anima mia rapita,
    gaia gemma d'amore
    sul ramo del mio zelo per lei!
    Oh lei, lei che non sol
    tutto questo è per me
    nel firmamento infinito
    del mio destino,
    lei l'amore agognato,
    inatteso e approdato,
    lei, l'amore della mia vita
    lei, l'amore...
    l'amore che
    non sapeva fosse.
    © Laura Lapietra.
    Composto mercoledì 22 giugno 2022
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      Scritto da: Teresa Rocco
      in Diario (Pensieri)
      Ho immaginato una camera con luce soffusa, candele, musica di sottofondo, due bicchieri di vino rosso e noi due che balliamo un lento. Ho immaginato le tue braccia forti che mi stringono e i tuoi occhi profondi che mi contemplano come se fossi la creazione più bella dell'universo, tu che mi dici che mi ami, io che mi imbarazzo e sento il respiro che si blocca, un brivido lungo la schiena e per un attimo penso che sto perdendo i sensi.
      Ho immaginato noi due e tutto il resto fuori. Come se la vita fosse eterna, come se nulla contasse più dell'amore, di te per me, di io per te, di quel momento di un bacio senza bugie, senza finzioni, nudi davanti a noi stessi, come se a sentire quella gioia intensa fossimo entrambi, nello stesso istante in cui i nostri sguardi si incrociano e non si hanno bisogno di parole perché sappiamo già tutto, io e te ci capiamo così, sorridiamo perché pensiamo entrambi "non siamo pazzi, questo è tutto vero".
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        Scritto da: Teresa Rocco
        in Diario (Pensieri)
        Più mi allontano da te, più mi avvicino a me stessa, a quella persona che avevo lasciato indietro quando ti ho conosciuto, perché non si addiceva al tuo stile e alle tue credenze.

        Se solo fossi stata più forte. Se avessi avuto più consapevolezza di me, allora, più audacia. Non ti avrei accontentato, non mi sarei annullata per renderti felice. Avrei puntato i piedi, avrei lottato per quello in cui credevo e difeso la mia identità. Avrei impacchettato le mie quattro cose e me ne sarei andata senza fare rumore, preservando il mio orgoglio e la mia dignità.

        Invece, ho perso tutto a causa tua.

        Ho perso la voglia di ridere, l'abitudine di sognare, l'incosciente ebbrezza delle scelte avventate, quelle dolci che non fanno male a nessuno, quelle piccole sorprese, spontanei moti di leggerezza, che solo un animo sensibile sa comprendere.

        Ho perso la bellezza dell'incanto, l'ingenuità grossolana, la naturalezza dei modi.

        Ho perso la profondità di uno sguardo, la poesia dei gesti, il romanticismo della prima stella della sera.

        Se solo avessi dato valore al tempo e a me stessa. Se avessi saputo ascoltare il mio sesto senso, quella voce interiore che ha continuato a sussurrarmi in tutti questi anni: non è Lui.
        E invece, ho lasciato che tu penetrassi nei luoghi più nascosti del mio essere, ti ho lasciato sconfiggermi con l'inganno, utilizzando le armi più subdole che avevi a disposizione: le mie debolezze.

        Ti ho lasciato calpestare il mio amor proprio e corrodere le mie sicurezze, finché vedendomi inerme e senza forze mi hai lasciato a terra morente, senza avere neanche la decenza di ammettere le tue colpe.

        Però ti voglio ringraziare, perché dallo sconforto ho acquistato chiarezza su quello che sono e quello che posso diventare, ma soprattutto su quello che non voglio essere. Grazie alla tua freddezza ora sono più paziente. Grazie al tu negletto, dò più valore ai piccoli gesti. Grazie alla tua incostanza ho capito quali sono le mie certezze, ho capito che avevo una vita prima di te e che quella vita mi aspetta per riemergere più vigorosa e scoppiettante di prima, vita che fa rumore, vita che ti entra nelle viscere e ti inonda le vene non di semplice voglia di "esistere" ma voglia di essere orgogliosamente Teresa.

        Più mi allontano da te, più mi avvicino a me stessa.
        Composto venerdì 8 febbraio 2019
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          Scritto da: Laura Lapietra
          in Diario (Pensieri)
          Gocce

          Siamo gocce d'oceano
          diamanti liquidi
          che incantano
          nell'immenso unico mare
          che ci unisce
          nel suo grembo
          per essere sol un corpo,
          un sol suono,
          un sol lamento,
          un sol canto
          lesto nell'intensità
          del suo ceruleo colore,
          ma non saremo
          mai gocce uguali
          per veemenza propria
          sulla pelle del destino,
          sulla sponda delle risoluzioni
          nel palato affamato
          di difficoltà spasmodica!
          Non saremo altri
          che gocce di stelle
          segmenti intersecantisi
          regolari o irregolari
          sul pentagramma
          della vita che suona
          a ritmo di bonaccia
          ricamata dalle turbolenze
          quando incombono
          minacciose,
          a stordire l'intensità
          dell'essenza propria
          nello spruzzo
          dell'istante che ci separa
          sullo scoglio della falesia.
          Infine saremo gocce
          gocce di polvere
          disperse nel tempo
          nel prosciugarci
          quando soli,
          lontani dal manto blu!
          Avremmo desiderato
          essere unici
          piuttosto che uguali
          nelle diversità
          che ci contraddistinguono
          seppur natii
          dallo stesso fottio
          delle stesse acque d'oceano
          che dominano le inclinazioni
          dei nostri cuori
          nel vasto mare della vita,
          senza dimenticare mai
          che privi di esso
          sin dalle origini
          non saremmo neppure
          semplice polvere.
          Composto martedì 21 giugno 2022
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