in Diario (Quotidianità)
Ci sono cose che capitano una sola volta nella vita. Tipo me. Mi sembrava corretto avvisarvi.
Composto sabato 4 aprile 2015
Ci sono cose che capitano una sola volta nella vita. Tipo me. Mi sembrava corretto avvisarvi.
La gente va così di fretta, ha così tanto da fare, ascolta e vede talmente tante cose che molto spesso non riesce più a discriminare fra bellezza, sia essa estetica che espressiva, e ciarpame musicale, cinematografico, letterario, artistico.
Siamo immersi in una Fluid Society che agisce prima di pensare, che è priva di riferimenti, di canoni di bellezza.
Tutto è relativo, anche il bene e il male si mescolano. Cosa è giusto e cosa sbagliato?
Naturalmente esistono vaste aree di grigio dove tutto è opinabile secondo i gusti personali ma il blob culturale in cui viviamo ci confonde al punto da non farci riconoscere ciò che è bello, in quanto intriso d'arte, conoscenza, cultura e perfino genio, che anziché destarci dall'eterno sopore riesce a suscitare in noi solo preoccupante indifferenza.
Con il passare del tempo, si accorse sempre più di essere. Apparire, andava a bene a troppi, lui invece brillava di una luce mistica, e poco importava se quella frequenza non era percepibile da tutti. Chi lo poteva sentire, non necessitava di occhi, chi lo amava non doveva necessariamente essergli accanto.
Amo il profumo delle lenzuola stese ad asciugare.
Mi sono sempre chiesta: perché una società che vive nel benessere invece di sprecarlo il cibo, e buttarlo come fosse spazzatura non si adopera a consegnarlo, e a donarlo a chi ha fame!? Risposta non pervenuta. E con disgusto comprendo quanto sia miserabile la ricchezza di certa gente, che nulla condivide se non i propri avanzi come se chi, ha fame è una bestia, e non un essere umano. E penso tra me: se molti avessero imparato il sacrificio, e il rispetto del cibo non ci sarebbero cassonetti dove gettare, ma più pance da riempire.
Nessun tempo è mai gettato. Nemmeno quello sprecato. È bene che gli altri capiscano che quando si vuol restare, si resta perché si sta provando a capire, a comprendere. E quando si va via è solo perché, ci si è resi conto che alcune persone, e situazione, non sono compatibili con la nostra anima.
Amo le persone semplici che vivono di piccole cose, di gesti fatti solo col cuore, che siano oneste, sincere e caparbie, un po' come me.
La partenza nasce con me, passo dopo passo, arriverò nel giorno e nel luogo in cui le mie forze mi fermeranno per sempre. Vita mia! Riempi il mio cammino di tanti colori, colorati da emozioni e sentimenti, affinché io possa dire son felice in ogni momento e poi ringraziare Dio per avermi dato tanto.
Tu che sai chi sei... Sai sempre come andare avanti e non voltarti indietro... Sai che un giorno sarai perfetta per qualcuno nonostante la tua imperfezione. Hai sempre saputo che essere se stessi ha un bellissimo prezzo da pagare... La. Libertà di non essere per tutti... Vai avanti e vivi, vivi con tutti i tuoi graffi e portali come si porta un tacco 12.
Sono stanco di dedicare troppo tempo a me stesso... non voglio riempirmi solo di me, imparare un sacco di cose, che poi non mi serviranno mai.
Piuttosto voglio riempirmi di vita vera, voglio accettare l'odio e l'amore, l'invidia e l'ammirazione, gli insulti e i complimenti sinceri... la gioia e la noia... sarò pieno di 1000 cose e non sentirò più nessun vuoto! Nessun arte o vizio per riempirli, sarò vivo... sarò vita nella sua pienezza! Perché non esistono nuove consapevolezze, senza il coraggio di vivere nuove esperienze. Avere la presunzione di conoscere tutto è un grande limite, che ha l'orribile potere di congelare la vita, trasformandola in noia, ovvietà e piattezza totale! Si ha l'impressione di vivere in equilibrio, ma in realtà ci si sta spegnendo lentamente.