Scritto da: F. Bastone
in Diario (Quotidianità)
A che vale complicarsi la vita quando possiamo viverla nel modo più semplice che ci sia.
Composto sabato 26 maggio 2018
A che vale complicarsi la vita quando possiamo viverla nel modo più semplice che ci sia.
Era strano quel tipo.
Ogni sera stava ore e ore in silenzio ad osservare la luna in balcone e dopodiché a tarda notte soffiava sulle stelle come fossero candele sussurrando "buonanotte".
Era proprio strano quel tipo.
Di giorno altresì osservava le nuvole quasi a volerle seguire nella volta celeste, per ore e ore sempre al balcone.
Mi incuriosì talmente tanto quello strano tipo che chiesi informazioni in giro per il vicinato.
Quel tipo strano non era uno strano tipo.
Non avevo capito nulla o meglio avevo guardato con gli occhi aperti.
Era solo un sognatore innamorato.
Il tipo strano forse ero proprio io che non riuscivo a soffiare sulle stelle pensando fossero candele e non riuscivo a salire sulle nuvole in alcun modo.
Ero davvero e proprio uno strano tipo.
Avanza scalzo, in punta di piedi, morbido, leggero, delicato, sinuoso, e i passi della tua danza conquisteranno anche il sole.
Cavalcano uragani, spazzano via cicloni, saettano con il tuono, scompigliano gli elementi, li rovesciano, li sconquassano. Senza tregua, senza sosta corrono nel vento. Son vorticosi, tumultuosi, tempestosi, questi miei pensieri.
Sempre pronti a salpare, a mollare gli ormeggi, ad affrontare l'incognita del mare. La terra promessa è un'isola eternamente d'avvistare, sfuggente all'immediatezza dei sensi e capace di lasciare ancora ampio margine al sognare.
Ogni giorno, in un eterno forse, divengo chi sono.
Pensate, pensate, pensate! Abbiate pensieri folli, scomposti, scompigliati, sconfinati, grandiosi, fantasiosi, creativi, costruttivi, visionari, ma, e soprattutto, soltanto vostri.
Amo il buio. Possiede una sua magica perseveranza nello svelare le meraviglie che contiene: la via degli astri fulgenti, le stelle in terra incarnate dall'intermittenza delle lucciole, il fruscio della brezza tra le foglie, dolce ninna nanna cullante, il chiarore della luna che dona continuità allo spettacolo della notte. E in una tale oscurità ti ritrovo, mano nella mano, stretto a me, per scongiurare e strappare dal mio cuore ogni tenebra che nella realtà c'è.
Era un tappeto di foglie variopinto, lo stillare del tempo al profumo di nostalgia.
Anche in questo mondo distratto l'amore riesce sempre ad emozionare.