Non ce la faccio; ho l'impressione che stia abdicando, che stia cedendo allo sconforto. Soffro di una grave malattia, la solitudine. Non riesco a guarire e se avessi compreso e mi fossi soffermata a proteggerla di più, l'anima, non l'avrei persa perdendomi. E così, nel perdere tutto, ho anche perso la paura di morire.
A tutti coloro che svolgono processi mentali fin troppo produttivi, presto o tardi saranno protagonisti dei loro stessi film.
Non sottostare inutilmente a dei decreti che non valgono niente, quando in verità sono sovrapposti dalle leggi, per cui non riscontrano una valida autorizzazione.
È devastante sentire attraverso i mass media che noi italiani siamo arrivati ad un punto dove i decessi hanno preso piede ad un livello incontrollabile, e in quanto si è toccata la vetta più alta dell'assurdo, mentre le nascite vanno sempre più ad estinguersi, per causa di forza maggiore rimangono in una fase decrescente.
Eppure ti sembrano tutte brave persone, ci vedi del buono, ma poi si rivelano soltanto inutili apparenze.
Spesso sentiamo dire che il nostro corpo è formato da milioni di "geni", quindi mi chiedo: da dove sono usciti tutti gli imbecilli che ci circondano?
Non dimentico e non perdono a chi mi ha fatto stare male. Non intendo sostenere confronti distruttivi. Che stiano lontano da me, bocche perfide è lingue biforcute. Cadere nel cinismo, della miseria personale e nuocere, intenzionalmente, alla mia persona. E alla donna che sono devo tanto, soprattutto rispetto.
Se avessi saputo dall'inizio che eri squilibrata, non avrei sprecato nemmeno il gettone di "presenza".
Non fatevi vanagloriosi sulla carta, che poi nella vita fate figure da peracottari.
Sono scocciata che la gente sappia tutto di me, quando di me io non so niente. E figurati se so per gli altri.