Scritto da: Sabrina La Rosa
in Diario (Sfogatoio)
Sono il risultato di ciò che mi hai dato. Nulla di più e nulla di meno, ora, fa un po' tu i conti.
Composto lunedì 27 febbraio 2017
Sono il risultato di ciò che mi hai dato. Nulla di più e nulla di meno, ora, fa un po' tu i conti.
Non mi va di competere con chi ha soltanto segatura nel cervello. Ha già ricevuto la sua punizione, non mi va di infierire.
Stendiamo un velo pietoso su tutti quegli "amici" che si fanno sentire quando gli fa più comodo ed hanno pure il coraggio di dirti "ti ho pensato tanto".
Mai assecondare la volontà di un soggetto presuntuoso ed arrogante; di chi pretende rispetto senza offrire alcun rispetto; di chi guarda al proprio tornaconto macchiando la sua vita d'irritante e spropositato egoismo; di chi calpesta i diritti dei più "deboli", per accrescer l'orgoglio personale e sentirsi così... un superuomo. Ecco, andreste ad assecondare un uomo da niente.
Arrendersi? Spiacente, ma non so cosa significhi, non esiste questa parola nel mio vocabolario.
Ci siamo sentiti dire che "non valiamo niente"! Che siamo perdenti e falliti! Ci siamo sentiti dire che rosicavamo di brutto e ci siamo sentiti caricare sulle spalle colpe e storie che non ci sono mai appartenute! Ci siamo arenati a momenti, increduli di tanta vigliaccheria e cattiveria. Ci siamo un po persi e a volte anche arresi nell'attesa che i finti "grandi" si dimenticassero di noi. Peccato però che non abbiamo saputo aspettare a lungo e ci siamo rialzati. Incattiviti, ma decisi a proseguire. Guardateci! Guardateci adesso dal vostro "basso" trono quanto stiamo volando in alto. Pieni di luce, di gioia e di serenità. Guardateci, mentre tornando a vivere nemmeno ricordiamo di avervi incrociato nel cammino e se mai ci tornaste alla mente, potremo solo dirvi "grazie! Ci avete reso più forti e migliori"!
Molte volte vorrei essere proprio come tanta gente "menefreghista". Vorrei pensare più a me stessa! Invece sono sempre qui a trovare parole di conforto, sono sempre qui ad ascoltare mentre altri non mi ascoltano. Ma non importa. Non mi piace usare gli strumenti del silenzio, non mi piace sentirmi migliore. Non mi piace il mantello del presunto buonismo, mi piace innalzare la mia anima ad un livello che va oltre, dove l'oltre; le ragioni tacciono ed è il cuore che decide. E il qualunquismo è solo una parola.
Non dare troppe spiegazioni tanto, alla fine la gente capirà sempre e solo quello che gli pare e soprattutto quello che più gli conviene.
A volte la gente è uno spettacolo da circo, ma va bene così... perché si ha bisogno di ridere ogni tanto. E non solo di noi stessi.
Odio e rancore non sono parole che fanno parte del mio vocabolario. Il comportamento è un'altra cosa, quello è esattamente proporzionale a chi ho di fronte.