Scritto da: Mario Tammaro
in Diario (Sentimenti)
Cosa volete che vi dica di lei? Di quando per strada i nostri due sguardi s'incrociavano in un attimo effimero ma intenso. C'era tutta la poesia del mondo in quei due occhi.
Commenta
Cosa volete che vi dica di lei? Di quando per strada i nostri due sguardi s'incrociavano in un attimo effimero ma intenso. C'era tutta la poesia del mondo in quei due occhi.
La presenza è la più costante forma di bene.
Con le persone vivrai momenti felici e tante altre cose belle, ma quando la vita ti presenterà il conto, quello che prima o poi arriva a tutti, sarai solo.
Osa finché puoi, fino all'ultimo briciolo di coraggio che è in te, fino a quando il tuo respiro lo permette e le tue forze vanno oltre le loro possibilità.
Sull'orlo di un vortice parlo di me, delle mie paure senza alcun confine, sono rimasto immobilizzato per troppo tempo da quel labirinto, costruendolo da solo inconsciamente giorno dopo giorno.
Adoro chi si crede più furbo di me perché posso aggirarlo ogniqualvolta voglio.
Così si evince dalla fottuta e cinica realtà, esiste un solo credo ed è quello di pensare solo alla personale sopravvivenza, al piacere proprio, al successo di se stessi, chi rompe questa regola si definisce altruista, ma gli altruisti perdono sempre, non è che io non avessi mai perso, ma il perdere sempre non aveva più spazio nella mia vita, allora si vince o almeno si prova a vincere, in qualsiasi modo.
Tutto è relativo, a volte puoi volere una cosa talmente così forte da non volerla più.
"Non serve essere ricchi per essere felici" è la cazzata di chi sa che non lo diventerà mai.
Nella confusione non puoi trovare altro che confusione, solo nel silenzio possiamo trovare le risposte.