Poi ho capito che certe cose dovevano necessariamente andare come sono andate. Tutti devono fare il loro percorso. Alcune persone le incontri solo per un tempo ben definito, non puoi tenere sempre tutto con te. Nel tuo percorso individuale non tutti sono destinati a camminare a lungo al tuo fianco, è per questo che ci portiamo dentro chi, anche se ce l'abbiamo messa tutta, non siamo riusciti a tenerci accanto. Alcune persone ci sono state. Altre ci sono ancora. Altre ci saranno forse, un giorno. Non sempre perdere qualcuno è una vera perdita, a volte bisogno accettare che averlo fatto è stata la vera salvezza.
Ho imparato a non darmi fretta quando il dubbio mi attanaglia. Ho imparato ad aspettare il momento migliore per poter agire, ho affinato il mio sesto senso con gli sbagli, mi sono messa in panchina per poi scendere in campo e giocare le partite più belle, alcune delle quali mi hanno portato alla vittoria. Ho imparato ad accarezzarmi e a non essere troppo ingiusta quando ero troppo fragile. Ho imparato anche a rimproverarmi severamente quando era chiaro che avrei dovuto mollare ed invece mi ripetevo "la prossima volta vaffanculo. Non muoverò più un dito" e a fanculo poi, ci sono andata da sola. Ho imparato a lasciarmi stare nei periodi no, e a non cercarmi troppo nei periodi decisamente no. Ho imparato ad apprezzarmi di più, a darmi una chance, perché forse sai, non sono così malaccio. Ho imparato a tollerarmi e ad apprezzare ciò che sono, d'altronde questa sarà una lunga convivenza da trascorrere. Ho imparato che se avrò sempre bisogno di qualcuno, di una mano, addirittura di un abbraccio, mi troverò sempre. Ho imparato che non devo sottovalutarmi troppo, non devo sminuirmi che tanto ci penseranno gli altri a farlo. Mi sono diventata amica, con i rispettivi alti e bassi tipici di un legame vero e forte. Oggi mi voglio bene un po' più di ieri. Dovreste volervene anche voi.
Nella vita di ognuno di noi, ad un certo punto, ci ritroviamo a dover fare alcune scelte. È inevitabile, fa parte del gioco. Uno psicologo che frequentavo non molto tempo fa mi ripeteva spesso una frase "estirpa il male dalla radice". Per quanto sia duro accettarlo, ci sono delle persone che con la loro presenza ci fanno del male psicologico. Con i loro comportamenti ambigui sono letteralmente nocive, non che siano cattive di natura, ma sono cattive per noi, esattamente come alcune piante che al solo contatto ti creano prurito e reazioni avverse anche più gravi se ci resti vicino troppo a lungo. Sono bellissime ed è un peccato doverle evitare, ma non farlo ne va della nostra salute. Bisogna accettare quindi, che per quanto desideriamo avere una persona nella nostra vita, non averla è invece la cosa migliore. Fa male. Molto male. Ma poco dopo ci renderemo conto che persistere, sarebbe stato peggio per noi. A volte bisogna fare delle scelte, pur dure che siano, perché se le persone meritano una seconda chance, noi meritiamo molto molto di più.
"Voglio dire, è davvero così difficile per le persone essere felici?" "No, questo non è difficile. Il difficile viene dopo, quando hai scoperto cosa vuol dire essere felici davvero. Quando scopri che la felicità è un attimo che non torna più, ti è concessa viverla a piccole dosi e non sai mai quando puoi tornare a cibartene ancora. È lì che si annida il difficile: fare i conti con la realtà dopo che l'incanto è svanito. Tornare ad essere quelli di prima dopo essersi visti felici, diversi, belli, migliori. Far finta che nulla di tutto ciò sia successo. Le persone non hanno paura di essere felici, piuttosto, hanno paura che il momento in cui lo saranno di nuovo è troppo duro e lungo da attendere. Temono che questa sia la vera difficoltà, attendere troppo per qualcosa che magari non arriverà più, qualcosa, una speranza, in grado di logorarle davvero. È difficile dover ammettere che non tutti ne sono destinati, e che se ti capita una volta forse, non ti capiterà più. È difficile, tu non credi?"