Dover spiegare agli altri che la malattia non è invalidante quando c'è qualcosa di grande da realizzare, è coraggio... e il suo sogno era volare come una farfalla, verso la volta infinita, al di là del dolore senza posarsi mai. Può sembrare impossibile per chi è affetto da questa patologia. Ci vuole volontà, costanza e conviverci con tranquillità. La "sclerosi multipla", è come un creditore inferocito, esige. Allora non rallenti, ma provi anche a spingere... Perché col tempo, senza alcun dubbio, ogni piccolo sforzo sarà ripagato. Le ali, te li devi creare e devi combattere per non finire a terra.
Non siamo onnipotenti. Ci siamo scoperti mortali, vulnerabili, fragili come mai avremmo pensato di poter essere. Nulla potrà più essere come prima. Motivo in più per rimboccarsi le maniche e capire insieme che possiamo fare molto meglio di quanto ritenevamo erroneamente di essere in grado di fare in mezzo alla tempesta.
Le persone piccole d'animo, bisogna solo ringraziarle. Ringraziarle perché ci ricordano, fortunatamente, che non siamo tutti uguali. Menti piccole, ignorano quanta bellezza ci può essere in un gesto nobile.
Essere perfetta. È questo quello che conta oggi: la perfezione. Guai ad avere zampe di gallina che incorniciano gli occhi. Io, sono fiera di tutto quello che ho conquistato negli anni, compreso le mie rughe. Non dico che non mi piacerebbe un piccolo ritocchino per correggere un imperfezione, ma mostrarmi inespressiva, quello mai. Non voglio snaturarmi per apparire con meno anni; sono in pace col mio specchio interiore, non ci litigo più. Il tempo passa, i 20 non sostano per sempre. Sii sempre te stessa, gli altri ne saranno affascinati.
Incredulità, impotenza, rabbia, dolore. Sono disgustata da questi livelli di crudeltà. La malvagità dell'uomo, non ha limiti e confini e si mostra per quel che è: una bestia! Siamo stati colpiti da una "pandemia," e ne siamo usciti più incattiviti. Degli esseri ignobili.
È successo. Non me l'aspettavo. Perderti. Pezzi di me, sparsi a terra; reni, fegato, polmoni. Gli organi cedono. Il cuore? Sembra intero, ma è calpestato come fiori schiacciati. Affranta dal quel che sento ora; sofferenza. La più dolorosa mai provata: il dolore dell'anima.
Tempo, non cancellare dalle mie labbra, il nome dei miei figli. Non sbiadire i miei ricordi all'improvviso, cancellando l'odore familiare che ci lega e ci unisce. Tempo, inesorabilmente lascerai su di me, solchi profondi, rendendomi irriconoscibile e sono consapevole che invecchiando, la morte busserà alla mia porta. Si spegneranno le luci, le risate, i baci sulla fronte, le passeggiate e le carezze trai capelli. È il ciclo della vita e non potrò riparare al dolore che proveranno i mie figli; sarà come aver conficcato nei loro cuori, una trave appuntita e dovranno imparare, a lasciare un posto vuoto, ai ricordi. C'è stato un "tempo" in cui ti odiato, ma tu, con astuzia vigile, mi guardavi dalla riva opposta con aria sornione. Tempo: la sai lunga tu, attendi. Ma dalla mia: c'è la consapevolezza di aver dato ai mie figli, tutto l'amore che avevo e loro, non mi dimenticheranno. Non dimenticheranno che la loro madre, sta riposando appoggiata, su i loro cuori.