Tu sei tutto ciò che mi resta in questa vita. Ho visto nascere e crescere nuove generazione, ma mai nessuno mi ha dato quello che mi stai donando tu. Amore, affetto. Mio piccolo, adorato amico a quattro zampe, la vita fa il suo corso: si cresce, si invecchia. Ed io, dovrò lasciarti, ma lo farò ringraziandoti ogni singolo giorno per la gioia, l'amicizia che mi hai regalato senza chiedermi nulla in cambio. Questo vecchio, come mi chiamano molti umani, è onorato della tua amicizia, perché mi hai insegnato che l'amore incondizionato, esiste. Un giorno ti rivedrò di nuovo, corrermi incontro, e scodinzolando attraverseremo insieme, il ponte dell'arcobaleno. Con immenso amore, un vecchio amico umano.
L'ironia a volte può essere graffiante e tagliente, ma non per questo non essere veritiera. L'importante è saperla cogliere. A chi non piace: può sempre andare oltre e non accettare.
Non è che chi viene lasciato sia necessariamente la parte più debole! È consapevole che lottare, insistentemente per qualcosa, o per qualcuno è forzare, e tu: meriti di più.
È tutto un divenire. La vita è una esperienza continua e ognuno di noi, chi in modo più o meno grave, ha dovuto fare i conti con il dolore. È una battuta d'arresto che irrompe violentemente e, quando giunge, sembra non stia succedendo a te e ci si sente spettatori della vita di qualcun altro. Invece sei tu il protagonista e in pochi istanti, tutte le tue certezze crollano a terra. Delineando una linea netta di separazione definitiva. Il dolore muta la vita di una persona, ma può riuscire a farci scoprire quanta forza vi sia dentro di noi, nell'incontro e spesso crudele ciclo della vita.
Quest'anno vivremo tutti un Natale in "standby". Che questo incubo finisca presto e che la gente possa tornare ad incontrarsi, abbracciarsi e festeggiare con amici e paranti. Che sia per tutti noi un Natale all'insegna della salute. Abbiamo bisogno di speranza e di credere che da questa emergenza ne usciremo feriti, ma migliori, e con la voglia di ricominciare più forti di prima.
Forse non c'è un senso a tutto quello che stiamo vivendo. Bisogna fare un patto con la dittatura della paura. Ma ognuno, ha la propria visione dei fatti e potrebbe davvero prevalere lo sconforto. Ma pian piano la paura iniziale, si trasforma in qualcos'altro; in forza, ed è lì che c'è il giro di boa. Non si molla.
Per quest'anno, a Natale, regalerò mascherine a tutti. Perché la gente non riesce a capire che cosa vuol dire essere davvero protetti dal contagio Covid. Nulla dopo questo periodo sarà più uguale, soprattutto a Natale. Il bene comune, la salute, è il più bel regalo che dobbiamo fare e poi donare. Uno strumento di uso quotidiano, che vuole essere un messaggio di speranza.