Quando realizzi di avere ancora la voglia, la forza, l'abilità di metterti in gioco, capisci che, "i non posso", non esistono... "Io devo e voglio farcela", è un compromesso equo con la vita.
Mi ricordo di una nonnina ricurva e sempre sorridente. Era piccola di statura, sembrava una bambina. Non tendeva mai la mano per chiedere l'elemosina, ma si vedeva chiaramente che era segnata dalla sofferenza e dalle privazioni. Mi colpì molto e fu dura per me conquistare la sua fiducia, mi ci volle un bel po' di tempo, ma ci riuscii. Diventammo amici e si aprì a me, confidandomi tra le lacrime e i sorrisi che era stata sposata, non per suo volere, furono i suoi genitori a scegliere quell'uomo per lei. A metà del suo racconto, si incupì e capii immediatamente che c'era un dolore grande, una ferita ancora aperta. Era stata maltrattata, psicologicamente e fisicamente. Una violenza continua. Ero scossa e se ne accorse solo dopo avermi guardata negli occhi e con delicatezza asciugo le mie lacrime, che come fiumi in piena, avevano rotto gli argini del mio cuore. Sei una brava figliola mi disse, la testimone della mia storia. Cara donna: ci sono state delle volte nelle quali l'aggressione fisica era meno dolorosa, perché inginocchiata, mi facevo scudo con le braccia e mi sentivo come se fossi un feto, un esserino piccolo in pancia della sua mamma. Altre, che venivo investita da un treno in velocità, una furia disumana; schiaffi, calci e pugni. Ho subito in silenzio, per anni un uomo senza coscienza e senza umanità. La vita mi ha resa quel che sono oggi. Una donna anziana, che nulla ha da offrire, tranne il suo sapere quando invecchia. Furono le sue ultime parole. Non la vidi più. Se ne andò come aveva vissuto. In silenzio.
Cosa vorrei per Natale? Io, vorrei che si tornasse alla normalità. Sarebbe un Natale meraviglioso passarlo con tutta la famiglia. È l'unico regalo che desidero.
Covid: sei arrivato senza dare nell'occhio e ci hai tolto la libertà di stare tutti insieme. Non esiste famiglia, che non abbia perso un familiare. Che rabbia che mi fai e come se non bastasse, siamo spettatori dei tuoi condizionamenti. Basta! Sono stanca e meno tollerante verso chi, giustifica con superficialità, la paura collettiva. Mi sento oppressa, appesantita da questa situazione generale; e mi accorgo, con rammarico, che c'è molta più ipocrisia e poca umanità.
Non scoraggiarti, soprattutto in questo periodo. Sono tempi complessi questi. Ogni giorno ha un nuovo inizio, è una sfumatura diversa per ognuno di noi. La paura può alzare muri, il coraggio no, costruisce ponti su camminare sicuri.
Di una cosa sono certa: voglio essere schiava di ogni mia emozione, e non prigioniera di un pregiudizio, anticipato, di gente mediocre, e di poca intelligenza.
Abbi cura di te, ma anche degli altri. Dai valore alle cose della vita, sono quelle le più importanti e i soldi, non le possono comprare: l'amicizia, il rispetto, la salute. Non sentirti mai superiore a nessuno è l'umiltà che fa grande una persona. Non avere mai invidia, perché dietro ad ogni traguardo raggiunto, ci sono lacrime, sudore e sacrifici che non conosci. Fatti rispettare; non con prepotenza, con delicatezza da coloro che ti hanno ferito e lasciato cicatrici sul cuore.
Mi piacciono le persone chiare, sincere. Gli ambigui, gli indecisi non li considero e non li rispetto. Gli amori tiepidi sono un alternativa alla noia, ed io vivo di emozioni, di attenzioni e di gesti che scaldano il cuore.