Scritto da: Anna R. Di Lollo
in Diario (Sentimenti)
Mai mi separerò dai miei cani, li porto sempre con me: l'ultimo trotterellante al mio fianco e tutti gli altri scodinzolanti all'ombra sicura del mio cuore.
Composto lunedì 18 marzo 2019
Mai mi separerò dai miei cani, li porto sempre con me: l'ultimo trotterellante al mio fianco e tutti gli altri scodinzolanti all'ombra sicura del mio cuore.
Non esiste lancia in grado di scalfire, neppur minimamente, la corazza di una tale gigantessa. La sua ombra domina e rannuvola ogni esistenza, è in grado di calpestare ogni potenzialità, di falcidiare ogni ferrea volontà, di far sfuggire di mano l'intera vita in un soffio soltanto Perennemente in agguato, eterno fiato sul collo, non si sconfigge l'irriducibile spada di Damocle dell'imprevedibilità.
Baciata da un pensiero, l'anima s'inarca in un sorriso. Le basta così poco per avvampare ancora. Poi abbassa gli occhi per nasconderne il fondo, per evitare che vi si legga ancora il tuo nome.
Ho bisogno che mi si scorga l'anima arrampicata su di una nuvola, lo spirito dondolato dal ramo più alto, il sentimento che gioca a rimpiattino col cuore, la sensibilità che mi riveste come una seconda pelle, l'essenza crogiolata dall'afflato dell'universo. Non cercatemi nella limitatezza di un corpo o in quello che riflette, perché mai nulla che mi appartenga vi troverete.
I sensi esplorano la realtà, come un musicista fa scorrendo i tasti d'un pianoforte sotto le dita. Non l'approvazione altrui, né il possesso, il potere o il denaro ti indicheranno la via per trovare il significato supremo. Fidati, piuttosto, della complicità del vento che, con una sola e inattesa folata in faccia, ti svelerà chi sei veramente.
Da sempre inarrivabile meta dell'uomo in cammino, e fortuito destino d'immortalità riservato a rari eletti, non possiede (per sua stessa definizione) fine alcuna l'eternità. Eppure muove i primi passi incerti barcollando sulla caducità. S'innesca incendio da fugace fuoco fatuo, alimentato dalla precaria genialità di un solo istante, oppure, scheggia nel cielo, sfreccia velocissima legata all'ala d'un momentaneo, pennuto amore.
Affinché ne venga esaltata a dovere la bellezza della livrea, è importante che un pesce d'acquario sia collocato nella vasca giusta, con una buona qualità dell'acqua ed eccellente illuminazione. Lo stesso accade per l'uomo talentuoso e capace: se non è fortunato, la grossolanità e l'imperizia del contesto finiranno per opacizzarlo.
Un passero intirizzito e dall'ala spezzata guarda, dal larice dove si è rifugiato, il mondo sottostante. Un orizzonte vasto si snoda con le sue inebrianti promesse dinanzi ai suoi occhi, ma esso sa di aver perso per sempre la propria libertà. E così è anche l'animo che, pur avendo sempre e ininterrottamente amato, l'amore non ha mai trovato.
L'esistenza altro non è che un lungo viaggio in treno, della durata di appena un soffio. Si osservano mutare le stagioni, con i loro petali che disseccano e cadono. Gli anni si rincorrono come filari d'alberi nei viali. Tutto intorno cambia. La vita va modificandosi con la stessa velocità dello scenario fuori dal finestrino, con una pari sensazione di transitorietà. Esternamente ogni cosa trasmuta, ma chi amiamo resta impresso dentro sul fondo immobile dell'anima. Salta fra le idee, insegue i pensieri, scuote i ricordi, solletica le emozioni, lascia sgorgare improvvisi sorrisi spontanei, inonda le guance di commozione e, al momento della fermata, anche se assente o lontano, danza infaticabile un eterno passo a due col nostro cuore.
Continuano a scavare infinite gallerie nella mia mente, questi maledetti tarli, senza mai neppure accennare a sfarfallare.