Scritto da: Ilaria Sansò
in Diario (Quotidianità)
Non amo nessuno più di quanto ami me stessa. E farò in modo che questo non cambi.
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Non amo nessuno più di quanto ami me stessa. E farò in modo che questo non cambi.
Di me piace soprattutto il cuore immenso che ho. Non è da tutti averlo. Porta pazienza. Sospira con me. Sboccia sempre proprio come me. È il mio padrone e lui ama fortissimo facendomi amare anche te. Tutto si riposa lì. Di me piace il cuor mio che è anche un po' tuo.
Se urlassi "ti amo" al cielo, tu mi sentiresti? Sei in un arcobaleno di colori dove corri e non ti stanchi mai. Ti vorrei vedere tramite i miei occhi. Come fino a poco tempo fa. Dire alla gente di quanto tu sia stato amore e tanto amore ho perduto.
Volevo soltanto dirti che non c'era niente di più bello di te, in quel momento. Il nostro cielo esplodeva di mancanze, di lacrime. Come un angelo ferito, tu lo sei stato. Due persone si sentono oltre tutto. Eravamo all'altezza di tutte quelle difficoltà. Avevo il cuore rotto, ammaccato. Ma si è affidato alle tue cure. Sempre.
L'amore non è un gioco. Altrimenti non si può utilizzare il termine "amore". Non è quanto si ama, non è come si ama. È la qualità che fa la differenza e parlo in ogni circostanza: la qualità dell'amore in famiglia, del proprio partner, del proprio/a amico/a. Lo scopo ci sta. Bisogna stare attenti, cercare anche negli angoli più nascosti. Magari lo cerchi, lo trovi e non lo dici. E rimane un segreto. Così è per l'amore. Un ottimo scopo per amare.
Ci penserà la vita a ricordarti che il nostro non è mai un addio.
Ci penserà la vita a ricordarti di me,
una me tosta da aver avuto la capacità di amare uno più testardo di lei.
Ci penserà la vita a ricordarti che potevamo essere.
Cosa o chi non ha importanza.
Potevamo.
Ci penserà la vita a farti raccogliere ancora i ricordi di anni fa,
di un passato che non traspare mai.
Mentre qui, di trasparente,
ci sei proprio tu.
Ci penserà la vita a ricordarti i miei "sono qui",
anche quelli. Soprattutto quelli. Esserci. Con te.
Ci penserà la vita a farti incontrare me lì, proprio lì, dove abbiamo cominciato a perdere. A perderci. Ma io lì non ci sono più.
Ci penserà la vita a ricordarti dei miei occhi addosso a te mentre scendevi quelle scale ed il tuo "fai la brava, sai?"
Ci penserà la vita a ricordarti di quel pullman bloccato e tu che passi e mi vedi prendendo il cellulare e chiamando qualcuno per essere abbracciato da me, per avere la possibilità di dire quanto mi potesse amare.
Ci penserà la vita a guardarti con occhi diversi.
Ci penserà la vita stessa a farti tacere quando passerà una canzone e mi verrai a cercare.
Ci penserà la vita stessa a ricordarti che tu,
tu, un posto meraviglioso ce l'avevi.
Ed era con me.
Ci penserà la vita a non farti avere più la pazienza di un tempo. E chi ti calmerà poi?
Ci penserà la vita stessa a farti stare sereno per quando esploderai ed io non ci sarò.
Ci penserà la vita a ricordarti dei miei capelli lunghi con cui nascondevi il viso pieno d'amore.
Ci penserà la vita a ricordarti che dovrai essere forte ad ogni impatto.
Ci penserà la vita a ricordarti che ho amato tutto ciò che condiviso con te.
In modo sufficiente da essere piena.
Ci penserà la vita a ricordarti che io tutte le difficoltà le ho superate con tenacia. Anche senza te.
Ci penserà la vita a ricordarti del mio: "mi sei mancato e adesso che t'abbraccio non mi sembra vero."
Ci penserà la vita, la mia interlocutrice, a ricordarti che.
Perché io non posso più.
Ci penserà la vita
perché io, sì,
ci penso e ti penso.
E tace tutto lì.
Tutto finisce lì.
Ti aspettavo in continuazione, ti aspettavo fino alla nausea. Volevo far parte della tua vita, come volevo essere presente nelle tue giornate quotidiane. Volevo svegliarmi la mattina con il sorriso sulle labbra avendoti accanto. Volevo addormentarmi la sera tra le tue braccia, per poi svegliarmi allo stesso modo. Volevo sentire i nostri cuori battere l'uno vicino all'altro, volevo sentire le tue gambe che sfioravano le mie, volevo intrecciare le mie mani con le tue. E ci speravo che tutti questi "volevo" diventassero un giorno realtà. Ci speravo che tu fossi stato al mio fianco fino al resto dei miei giorni, ci speravo in tutto ciò. Ora come ora (e anche andando avanti col tempo) mi rendo conto che ho sempre più bisogno di me. Sei stato quel'megliò che aspettavo da tanto, che avevo trovato e che ho dovuto lasciar andare. Sapevi rendermi felice come nessuno ha fatto mai, la mia felicità dipendeva da te: da un tuo gesto, un tuo sorriso, una tua parola. Ho sempre capito la tua importanza, non ho dovuto capirla dopo averti perso. Temevo di perderti, sì. Quante volte te lo dicevo? E mi dicevi di stare tranquilla, che tu saresti stato mio. Allora mi chiedevo "perché non sono stata lì?" Anche se te ne sei andato via, resti sempre qui. Il mio cuore ti ama fortissimo. Io ho imparato ad amare me stessa solo un po' di più. Riesci a capire quale sia stato il problema? Cerca di capirmi. Significa che ti amavo proprio tanto se ancora stavo dietro a questa faccenda della mancanza. Della tua mancanza.
Ore 8.30 -21.01.2018
Oggi il vento se li sta semplicemente portando via: i "ci sarò sempre", i "non ti lascerò", i "te lo prometto", i "ti amo". Il vento stamattina mi parla di te. Il vento mi sta già aspettando. Sei tu che mi stai aspettando. Pronta a vedere, a sentire cosa sta succedendo lì fuori. Tu guida dei miei sorrisi, dei miei sospiri, delle mie lacrime, della mia gentilezza, della mia sensibilità. Ci sei tu con me che mi inchiodi solo pensieri positivi. Ci sei tu con me a non farmi sentire il peso di quello che non va. Ci sei tu che non mi fai sentire completamente a pezzi. Provo a guardare fuori dalla finestra. Provo a guardare il Cielo per trovare un motivo. Come faccio ogni mattina. Ci sei sempre. Sei il mio Cielo. Oggi il vento se li sta semplicemente portando via: i "ci sarò sempre", i "non ti lascerò", i "te lo prometto", i "ti amo". Oggi il vento me li sta semplicemente restituendo. E sono tutte da parte tua. Allora ti dico che ci sarò sempre tra i ricordi ed i sogni, che non ti lascerò mai nemmeno io tra casa e fuori casa, te lo prometto ancora adesso di essere sempre più spudoratamente forte e combattente, che ti amo e ti amerò sempre ma questo Tu lo sai già benissimo. Ad alta voce ripeto quest'ultime parole. Così se io non ci riesco saprò che il vento te le avrà inviate.
Ogni tanto penso a quale momento esatto avrei dovuto abbracciarti, a quale momento esatto avrei voluto dirti "tu sei abbastanza." Ogni tanto penso a quale momento esatto avrei dovuto dirti che avevi fatto del mio cuore la tua casa ma l'appartamento era vuoto. Ogni tanto penso a quale momento avrei voluto dirti che ho ancora un cuore da bambina ma che ho uno sguardo da donna. Avresti dovuto leggere bene il mio cuore. Avrei voluto dirti che potevamo resistere a tutte le tempeste della vita. Avrei voluto dirti dell'immensità dei tuoi occhi. Avrei voluto dirti che eri distratto ma non nel guardare me e sorridere da lasciarmi poi il pensiero anche a notte fonda. Così avrei voluto dirti "guardami sempre". Avrei voluto dirti che c'erano un sacco di cose che mi facevano paura in questa vita tranne te. Avrei voluto osservare ogni dettaglio di te. Avrei voluto dirti "sono con te" anche quando non mi avevi accanto.
Sarà più che altro la sindrome dell'abbandono, la mia. Niente, scusa l'egocentrismo ma io non so proprio come tu abbia fatto ad andare via da me, a vivere senza la mia risata, senza sapere cosa stia realmente succedendo nella mia vita. Tu avevi un obbligo con me. Tu avevi dei doveri, avevi firmato una sorta di contratto a tempo indeterminato con me. L'amore esiste quando conviene, così mi ripeto spesso... l'amore esiste quando si sta bene e si sorride, quando improvvisamente tutto sembra avere una ragione per un "grazie di esistere, oh!", per essere quello che si è. Non puoi aspettarti che sia io a spiegare cosa sia l'amore perché non sarei capace di tradurre sensazioni. So per certo che l'amore non comporta l'abbandono. Da quando sei andato via tutto è un capriccio, è tutto solo ed esclusivamente mancanza d'amore. Capisci cosa voglio dirti? Abbiamo capito tutti che non c'è una definizione esatta di amore, che non si spiega, non si traduce, ma volevo dirti che non passa. L'amore non passa mai. Eh sì, è l'amore a non passare, ma la gente a cambiare; non è l'amore ad andare via, è la gente a cambiare strada per cercare qualcuno che assomigli il più possibile. Penso che sei l'amore. Hai mai notato gli occhi di un bambino? All'inizio è incosciente a tutto quello che gli circonda... ha gli occhi vivi, brillano l'anima. E dopo? Dopo che succede? Pian piano comincia a capire com'è fattò sto mondo. Che cosa penserai adesso? Io penso che t'amo come non ho amato mai. Penso che ti odio come non ho fatto e non farò mai. Penso che l'odio sia un derivato dell'amore, non puoi amare tanto qualcuno se almeno un po' non odi/non (ti) odi. Parlo con l'amore, che tanto lui non c'è e non m'ascolta mai. Io ho investito tanto su di te, davvero tanto. - Sarà più che altro la sindrome dell'abbandono, la mia. Niente, scusa l'egocentrismo ma io non so proprio come tu abbia fatto ad andare via da me, a vivere senza la mia risata, senza sapere cosa stia realmente succedendo nella mia vita. Tu avevi un obbligo con me. Tu avevi dei doveri, avevi firmato una sorta di contratto a tempo indeterminato con me. L'amore esiste quando conviene, così mi ripeto spesso... l'amore esiste quando si sta bene e si sorride, quando improvvisamente tutto sembra avere una ragione per un "grazie di esistere, oh!", per essere quello che si è. Non puoi aspettarti che sia io a spiegare cosa sia l'amore perché non sarei capace di tradurre sensazioni. So per certo che l'amore non comporta l'abbandono. Da quando sei andato via tutto è un capriccio, è tutto solo ed esclusivamente mancanza d'amore. Capisci cosa voglio dirti? Abbiamo capito tutti che non c'è una definizione esatta di amore, che non si spiega, non si traduce, ma volevo dirti che non passa. L'amore non passa mai. Eh sì, è l'amore a non passare, ma la gente a cambiare; non è l'amore ad andare via, è la gente a cambiare strada per cercare qualcuno che assomigli il più possibile. Penso che sei l'amore. Hai mai notato gli occhi di un bambino? All'inizio è incosciente a tutto quello che gli circonda... ha gli occhi vivi, brillano l'anima. E dopo? Dopo che succede? Pian piano comincia a capire com'è fatto sto mondo. Che cosa penserai adesso? Io penso che t'amo come non ho amato mai. Penso che ti odio come non ho fatto e non farò mai. Penso che l'odio sia un derivato dell'amore, non puoi amare tanto qualcuno se almeno un po' non odi/non (ti) odi. Parlo con l'amore, che tanto lui non c'è e non m'ascolta mai. Io ho investito tanto su di te, davvero tanto.