Scritto da: MaryRosa Amico
in Diario
Fermati, siediti, non dire e non fare più nulla. Ci vuole un'attenta sensibilità per saper ascoltare i silenzi di chi ha smesso di parlare e si è messo all'ascolto.
Composto domenica 1 dicembre 2019
Fermati, siediti, non dire e non fare più nulla. Ci vuole un'attenta sensibilità per saper ascoltare i silenzi di chi ha smesso di parlare e si è messo all'ascolto.
Ti dedico i miei passi mancati, quelli che non ho fatto per non cadere e farmi male. Ti dedico tutte le frasi, le più belle che in silenzio sono rimaste e quelle ti hanno fatto più male. Ti dedico i baci, quelli che avrei voluto darti perché le bocche, le nostre, restassero unite da quell'unico respiro. Ti dedico la mia tristezza, la mia sconfitta che è anche un po' la tua per non essere stata forte abbastanza da tenerti e non lo voglio nascondere, che lo vedano tutti ciò che mi ha sconfitto. Il coraggio di crederti, di crederci.
Chi va oltre alla pelle non si ferma solo davanti ad un corpo, dà importanza anche al più piccolo dei dettagli. Quelli che generalmente sfuggono a chi si ferma in superficie e non va oltre.
Perché è di indifferenza che soffriamo tutti. Ci preoccupiamo di soddisfare di più, il capriccio di un bambino viziato, e girare la faccia dall'altra parte perché le lacrime di un bambino che muore di fame è invisibile, non ci riguarda. È inaccettabile che tutto questo avvenga nell'era del benessere, quando nel resto del mondo, il cibo si spreca o peggio ancora, si getta nella spazzatura.
A volte sento il desiderio di voler cambiare quel lato che di me in molti non apprezzano; la mia sincerità. Ma se lo facessi, non sarei più chi dico di essere, stravolgendo così la mia natura, e deformando la realtà, in una penosa menzogna senza più alcun rispetto per me stessa.
Capiterà anche a te di sentirlo vibrare, emozionare, accelerare o precipitare, il cuore. Il più delle volte, te lo ridaranno indietro, graffiato o peggio ancora, ammaccato. Tu, non preoccupartene è normale capita a chiunque di metterlo in mani sbagliate e tra una delusione e l'altra, impari a dosarlo proteggendolo. Questo però, non ti renderà immune da sentirlo battere così forte da esploderti dentro al petto. Tranquilla; prendi fiato stai vivendo un emozione inaspettata, improvvisa, la più bella della vita. Ma ci saranno anche, giorni tristi, pieni di dolore, giorni che mai avresti immaginato di poter vivere perché si sa, nessuno è veggente, nessuno è in grado di sapere quando verrà il dolore a bussare alla tua porta e sarà lì che lo sentirai rompersi, tanto da non crederci più di averlo ancora dentro al petto.
Noi donne non soffriamo di amnesia, ricordiamo tutto. Non abbiamo problemi di fiducia, ci fidiamo, anche fin troppo. Sia chiaro però: non dimentichiamo. Giochiamo a fare le smemorate, ma solo per capire quanto in basso possa cadere, chi ci mente deliberatamente e non mostra alcun ritegno nel comportarsi in modo scorretto.
C'è che: a far del male, non ci riesco. Nominatemi come più vi aggrada, resto ferma sulle mie scelte. E se in voi c'è cattiveria, preferisco non averla. Mi dissocio dal vostro male, e me ne guardo dal sentenziare. E che io a far del male: beh lasciamo stare, che ve ne parlo a fare; non comprendereste il nodo stretto che ho nel petto nel vedere chi sta male.
Siamo gente di passaggio in questa nostra vita. Eppure intorno a me, non vedo altro che persone rabbiose, rancorose. C'è da chiedersi perché? Credo che sia per la mancanza di socializzazione interpersonale. Non comunichiamo più, digitiamo è più comodo e sbrigativo. Stacchiamo per un po' la spina, spegniamo i "computer" i "telefonini", altrimenti allungo andare, periremo tutti di solitudine, pur essendo collegati con il resto del mondo.
"Rispetto". So che per alcuni questa frase è incomprensibile, ma per me "rispetto" è la più bella parola che possa esistere. Rispetto per la natura, gli animali, per le cose, rispetto per le persone. Oggi sembra essere cancellata da tutti i dizionari, non si usa più. Dicono: è fuori moda, come se esserlo, rispettosi, fosse un abito d'altri tempi, in disuso. Il rispetto è la base sulla quale è fondata la vita di ognuno, senza, cesserebbe d'esistere; l'educazione, le buone maniere.