Non avevo mai capito cosa fosse davvero l'amore, eppure ne avevo avuto tanto prima di te ma non lo capivo, perché nessuno mi aveva insegnato ad amare. Tu sei stato il primo che ha spalancato il mio cuore portando alla luce tutto quell'amore che neanche io sapevo di avere.
Ti cercavo solo perché volevo un abbraccio, non uno qualunque: il tuo. Un abbraccio di quelli che te riempiono er core e che ti donano un attimo di felicità. Ti cercavo ma tu non c'eri, come sempre. Allora abbraccio la mia nostalgia e la tengo stretta perché non scappi via.
Ehi, ma tu lo sai che c'è qualcuno che ti vuole esattamente come sei? Perché allora fingi di essere chi non sei? Le maschere cadono e fanno sempre un gran rumore.
Mi sento così folle quando ti dico basta, e basta non è.
Quel magone stretto in gola, soffocato per non piangere ancora, per colpa di un cuore che non sa imparare che l'amore è un dono che non si può e non si deve dare a chi non lo vuole.
Ci tengo, sì ti tengo a molte cose, anche le più piccole che possono sembrare stupide! Ma ci tengo perché per me sono grandi. È stupido lo so, ma siamo stupidi quando viviamo con il cuore fottendocene della ragione.
Ci sono gli zerbini e poi ci sono i tappeti rossi. Sui primi ti puoi anche pulire le scarpe, sui tappeti puoi anche camminarci, ma non ti permettere di pulirti le scarpe.
Ti amo. Ti amo nei silenzi, nei pensieri che non mi lasciano sola. Ti amo quando non ti sento. Ti amo quando sei talmente orgoglioso da fare lo stronzo. Ti amo sempre anche se tu non lo capirai mai.
In questa notte ho pensieri che non vogliono dormire, carte di cioccolatini sparse sul letto, fogli stropicciati e poi ci sono io su questo letto che sono un caos totale. Come posso dormire con questo disordine dentro me?
Volevo un uomo che mi facesse sentire protetta, non un uomo da cui difendermi. Era questo il mio sogno: trovare qualcuno che mi amasse e mi stringesse quando volevo scappare via.