Scritta da: Claudia Di Lembo
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I mariti sono la peggior categoria dopo i testimoni di Geova.
dal film "Tu la conosci Claudia?" di Massimo Venier
I mariti sono la peggior categoria dopo i testimoni di Geova.
- Boris: Che bella pelle che hai!
- Sonja: Si, ne ho in tutto il corpo.
"E così domani ti sposi?". "Sì, ma niente di serio!".
Janis: "Perché non hanno continuato a farti studiare a casa?"
Cady: "Volevano che socializzassi..."
Damian: "Oh, socializzerai eccome! Sei una tale strafica..."
Cady: "Di che stai parlando?"
Janis: "Sei un'attizzatrice certificata..."
Cady: "Che?"
Damian: "Ammettilo..."
Janis: "Come si scrive il tuo nome, Caddy?"
Cady: "Eh... una d, si scrive C-A-D-Y..."
Janis: "Si. Ma io ti chiamerò Caddy!"
Damian: (guarda verso il cortile della scuola) "In nome di tutto ciò che è sacro! Guarda come si è vestita Karen Smith!"
Janis: (schifata) "Ma certo tutte le Barbie fanno lo stesso corso di ginnastica..."
Cady: "Chi sono le Barbie?"
Damian: "Le regine dei teen ager! Se Northshore fosse Cosmopolitan sarebbero sempre in copertina!"
Janis: "Quella lì è Karen Smith... è la ragazza più stupida che incontrerai in vita tua!... Damian l'anno scorso era seduto vicino a lei a lettere..."
Damian: "... mi ha chiesto come si scrive 'arancià!"
Cady: "Ah ah!"
Janis: "E quella nanetta lì è Gretchen Wieners..."
Damian: "I soldi le escono dal culo perché il padre ha inventato lo scaldamerendine..."
Janis: "Gretchen Wieners sa i cazzi di tutti, sa tutto sui cazzi di tutti!"
Damian: "Per questo ha tutti quei capelli! Ha un segreto per ogni capello..."
Janis: "E il male per eccellenza è... Regina George! Non cascarci, perché può sembrare la tipica egoista, traditrice, bastarda, troia, ma in realtà... è molto peggio!"
Damian: "Lei è l'ape regina, la star! E quelle due sono le sue piccole schiave..."
Janis: "Regina George... come potrei anche solo cominciare a spiegare Regina George?"
Ragazza1: "Regina George non ha difetti!"
Ragazza2: "Ha due borse di Fendi e una Lexus argentata!"
Ragazzo1: "Si è assicurata i capelli per 10 mila dollari"
Ragazza3: "Ho sentito che fa la pubblicità alle macchine, in Giappone!"
Ragazza4: "Il suo film preferito è Varsity Blues"
Ragazza5: "Una volta ha incontrato John Stemus in aereo..."
Ragazza6: "... e lui le ha detto che è stupenda!"
Ragazza7: "Una volta mi ha dato un pugno in faccia... è stato meraviglioso!"
Damian: "Se la tira da morire! Vince sempre il titolo di Reginetta di Primavera!"
Janis: "E a chi gliene frega?"
Damian: "A me! Ogni anno i Senior danno una festa per quegli degli altri anni è la Festa della Primavera e chi è eletto Re e Regina automaticamente diventa il capo del comitato delle attività studentesche e... visto che io sono attivo membro del comitato delle attività studentesche direi di sì, che mi frega!!"
Janis: "Cazzo, Damian! Hai davvero superato te stesso stavolta!"
Un fallimento è la semplice assenza di successo. A chiunque può capitare di avere un fallimento! Ma un fiasco... un fiasco è un disastro di proporzioni mitiche. Un fiasco è una leggenda popolare che si tramanda agli altri, che fa sentire la gente più viva perché non è successo a loro.
- E cosa conteneva la sua valigetta?
- Documenti... si solo i miei documenti di lavoro...
- E lei che lavoro fa?
- Disoccupato...
Se credi nei tuoi sogni, puoi star certo che nessuna forza né un tornado né un vulcano né un ciclone potrà mai portarti via l'amore perché l'amore esiste per conto proprio.
Giovanni: Ti sembra il caso di andare a dormire con la maglietta di sforza?
Aldo: Eh... quella di Ronaldo era finita...
Sarei disoccupato con la pace..
Quando re Lear muore alla fine del quinto atto sai Shakespeare che ha scritto?
Ha scritto: muore.
Tutto qui, niente di più.
Niente fanfare, niente metafore, nessuna brillante battuta finale.
Il culmine del più importante lavoro della letteratura drammatica di tutti i tempi è: muore.
C'è voluto Shakespeare, un genio, per escogitare un muore! E quando mi capita di rileggere quella parola, mi ritrovo totalmente sopraffatto dallo smarrimento, e lo so che è naturale sentirsi tristi, ma non per quella parola, ma per tutta la vita che c'è stata prima di quella parola.
Ho vissuto tutti i miei cinque atti, Mahori, e non ti chiedo di essere felice perché me ne vado, ti chiedo solo di girare la pagina, di continuare a leggere, e lasciare che un'altra storia cominci.
E se qualcuno una volta ti chiederà che ne è stato di me, tu narrerai la mia vita, in tutta la sua meraviglia, e continuerai il tuo cammino, con semplicità e leggerezza.
La nostra vita è un'occasione: non farla scappare.