Scritta da: Claudia Di Lembo
in Frasi di Film » Commedia
I mariti sono la peggior categoria dopo i testimoni di Geova.
dal film "Tu la conosci Claudia?" di Massimo Venier
I mariti sono la peggior categoria dopo i testimoni di Geova.
Non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo.
Totò: Sei pronto? Avanti, scrivi, incomincia: "Signorinà...
Peppino de Filippo: Dove sta la signorina?
Totò: Ma che, è entrata la signorina? Và avanti, animale, signorina è l'intestazione autonoma della lettera. "Signorina, veniamo noi con questa mia a dirvi una parola che scusate se sono poche, ma settecentomila lire a noi ci fanno specie quest'anno, c'è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete...". Punto, due punti, ma sì, fai vedere che abbondiamo, abondantis adbondandum. "Questa moneta servono a che voi vi consolate, vi consolate", scrivi, che aspetti?
Peppino de Filippo: Avevo capito l'insalata...
Totò: Non mi far perdere il filo... "vi consolate dal dispiacere che avreta, che avreta, che avreta", già, è femmina e va al femminile, "perché lo dovrete lasciare".
Peppino de Filippo: Non so... perché che?
Totò: Che è non so? Perché è aggettivo qualificativo... "perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere la laura, che deve tenere la testa al suo posto e cioè sul collo...", punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola.
Peppino de Filippo: Troppa roba!
Totò: Lascia fare, se no dicono che siamo provinciali, siamo tirati... "Salutandovi indistintamente, salutandovi indistintamente... i fratelli Caponi". Apri una parente, "che siamo noi". Hai aperte la parente? Chiudila.
- Sei mai stato innamorato?
- Non lo so
- È facile capirlo. Se continui a pensare a una donna, allora sei innamorato.
Se credi nei tuoi sogni, puoi star certo che nessuna forza né un tornado né un vulcano né un ciclone potrà mai portarti via l'amore perché l'amore esiste per conto proprio.
Rachel: Voi ci credete all'amore a prima vista?
Amiche: Si risparmia tempo!
Rachel: No, sul serio, appena conosci qualcuno entri in una stanza... e ti basta uno sguardo negli occhi per vedergli l'anima.
Luce: Ciao!
Rachel: No, non sei felice di vedermi, non puoi! Non voglio che sei felice di vedermi!
Luce: D'accordo!
Rachel: D'accordo? Sono qui perché non so cosa sta succedendo! Provo qualcosa per te, qualcosa che non posso assolutamente provare! Io sono sposata! Sono sposata santo cielo! Ho un marito, ho un uomo che è fantastico e non ho sbagliato niente!
[Interrotte, le due donne riprendono a parlare]
Rachel: Hai capito adesso? Luce devi capire! Non posso fare questo! Non posso assolutamente! Quindi qualunque cosa sia va fermata e va fermata subito! Hai capito? È finita!
[Va via; ma poi torna indietro e si baciano]
Quando re Lear muore alla fine del quinto atto sai Shakespeare che ha scritto?
Ha scritto: muore.
Tutto qui, niente di più.
Niente fanfare, niente metafore, nessuna brillante battuta finale.
Il culmine del più importante lavoro della letteratura drammatica di tutti i tempi è: muore.
C'è voluto Shakespeare, un genio, per escogitare un muore! E quando mi capita di rileggere quella parola, mi ritrovo totalmente sopraffatto dallo smarrimento, e lo so che è naturale sentirsi tristi, ma non per quella parola, ma per tutta la vita che c'è stata prima di quella parola.
Ho vissuto tutti i miei cinque atti, Mahori, e non ti chiedo di essere felice perché me ne vado, ti chiedo solo di girare la pagina, di continuare a leggere, e lasciare che un'altra storia cominci.
E se qualcuno una volta ti chiederà che ne è stato di me, tu narrerai la mia vita, in tutta la sua meraviglia, e continuerai il tuo cammino, con semplicità e leggerezza.
La nostra vita è un'occasione: non farla scappare.
- Ezio: Adesso so che deve aver provato Giulio Cesare quando fu pugnalato dal figlio.
- Cesare: Bruto. Ezio: ecco bravo, Bruto, bruttissimo, molto brutto.
Mae Mobley è stata la mia ultima bambina. Nel giro di dieci minuti l'unica vita che conoscevo non c'era più. Dio dice che bisogna amare il nostro nemico. È difficile, però... Ma si può cominciare dicendo la verità. Nessuno mi aveva mai chiesto cosa provavo a essere me stessa. Quando ho detto la verità... Mi sono sentita libera. E ho cominciato a pensare a tutte le persone che conosco... e alle cose che ho visto e che ho fatto. Mio figlio Trilor diceva sempre che un giorno ci sarebbe stato uno scrittore in famiglia... Credo che sarò io.