- Ernest: È inutile che lui ti scriva sai? Perché tu ami me! - Agnes: Mmh... è così? Davvero? - Ernest: Si! - Agnes: Mmh. - Ernest: Solo che non lo sai ancora. [Agnes sorride e: "... te ne vai ora cucciolo?... per favore..."]
Che cosa mi stavi chiedendo, scusami? Ah sì: perché ti ho mandato a cercare quello stupido coso di plastica... perché l'acido idrofluorico non attacca la plastica, mentre invece dissolve metalli, pietra, vetro, ceramica. Era questa la ragione.
Grazie per essere venuti. È successo tutto così per caso. Io amo ballare, ma voi tutti sapete che non è facile farne una professione. Ogni giorno è una battaglia e noi sudiamo tanto solo per essere disprezzati da un artista pop o per vincere una gara che tutti dimenticheranno nel giro di un paio di mesi. Il fatto è che volevo così tanto vincere che non ho realizzato cosa stavo perdendo. La nostra vita non è facile, ma è quella che abbiamo scelto. Allora vi dico diamo tutto quello che abbiamo. Stanotte. Non per lo show, per il pubblico che guarda, ma per noi stessi. Questo è quello che conta. Ora l'ho capito.
Mentre sei vivo aspetti invano, sprecando anni, una telefonata o una lettera o uno sguardo da qualcuno o qualcosa che aggiusti tutto. E non arriva mai, oppure sembra che arrivi ma non lo fa per davvero. E così spendi il tuo tempo in vaghi rimpianti o più vaghe speranze perché giunga qualcosa di buono.
Avviene qualcosa di magico quando balliamo. Tutto si allinea. Il mondo è in perfetta sincronia e in quel momento ci sentiamo pienamente vivi. Ma per essere ballerini nella vita bisogna attraversare esperienze non tanto magiche: rifiuti, paghe schifose, audizioni infinite, fino a sentire che il tuo mondo è tutto in quella stanza fredda, in quelle luci fluorescenti, in quelle facce indifferenti che incontri giorno dopo giorno.