Scritta da: Christiana Davanzo
in Frasi di Film » Drammatico
Dicono che l'infelicità ami la compagnia... ma a volte è la compagnia che ti rende infelice.
Gossip Girl (Kristen Bell)
dal film "Gossip Girl" di Serie TV
Dicono che l'infelicità ami la compagnia... ma a volte è la compagnia che ti rende infelice.
Non siamo in periodo di saldi... eppure gli uomini sono sempre così scontati!
Ada, Baines, Flora e il pianoforte riprendono il mare verso una vita insieme, ma, all'improvviso, Ada fa chiedere insistentemente che il piano venga gettato in mare e fa in modo che un piede le rimanga impigliato in una fune e il peso dello strumento la trascini in acqua. Sembra un tentativo di suicidio, ma Ada capisce che, nonostante tutto, vuole vivere e decide di riemergere. Il pianoforte, strumento della nascita del suo nuovo amore, rimane in fondo all'oceano. Baines costruirà per Ada un dito in argento per permetterle di tornare a suonare e lei, rasserenata dalla sua nuova vita, reimparerà a parlare.
Dici che ai morti importa qualcosa delle nostre vite? Si, io dico di si... i morti perdonano i nostri peccati e credo che in fondo non sia difficile per loro...
Agli uomini per giocare a calcio serve una palla... per dire le cose in faccia ed essere sinceri ne servono due...
Mio padre faceva sempre un gioco, in realtà non ho capito quale fosse fino al giorno in cui è morto. Il gioco di mio padre era farmi sentire sempre meno di lui, meno di lui, sempre meno di lui, qualunque cosa facessi. Lui poteva anche essere invisibile come essere umano, ma io dovevo essere meno di lui. Perciò se avevo dei buoni voti a scuola, ero una femminuccia perché non giocavo a football o... o se mi tagliavo i capelli come voleva lui, non erano abbastanza corti e se mi pelavo a zero, allora sembravo un matto... a quel gioco non ho mai vinto, mai. E se non riusciva a sminuirmi a parole... Sam, io non ti picchierei mai. Mai. Non voglio che tu sia meno di me, io ti voglio felice e tu non sei felice, né qui con me, né a casa con tua madre, né da solo, né da nessun'altra parte. Sei come ero io per gran parte della mia vita, Sam, te lo vedo negli occhi, mentre dormi, nel tuo modo di rispondere a tutto. Sei vivo a malapena. Però sai qual è la cosa stupenda? È che il cambiamento può essere così costante che non senti nemmeno la differenza fino a quando non cambia tutto... Può essere un processo così lento, che non ti accorgi che la tua vita è meglio o peggio finché non è diversa. Oppure il cambiamento può essere radicale e tutto è diverso in un attimo. È capitato così a me... Costruiamo questa casa insieme. Andiamo.
- Lionel: Non dovete temere le cose che temevate quando avevate cinque anni, Bertie. Siete padrone di voi stessi.
- Bertie: Davvero?
[Dopo il discorso finale]
- Lionel: C'era ancora qualche balbettio.
- Bertie: Ho dovuto farlo qui e lì, così sapevano che ero ancora io.
E poi, sognando, le nuvole vedevo spalancarsi e mostrarsi ricchezze pronte a cadere su di me, che svegliandomi... Piangevo per sognare ancora.
- Sono stato sul tetto stamattina, per buttarlo giù. Una cosa mi ha colpito, non mi era mai capitato... Sono molto felice, oggi.
- Perché, com'eri prima di oggi?
- Non so il motivo, forse il modo in cui il sole illuminava l'oceano, o il rumore delle onde... Comunque una cosa semplice e mi sono messo a pensare... Quando è stata l'ultima volta che mi sono sentito così?
- Te lo sei ricordato?
- Una volta me la ricordo di sicuro. Ero con Sam, in acqua... l'avevo salvato dalle onde. Lui teneva la testa sulla mia spalla e ridevamo. Potevo sentire il suo cuore battere contro il mio petto... Mi ricordo che gli ho baciato i capelli... Prima che diventassero blu.