Restiamo delusi dalle nostre stupide aspettative, idealizziamo una persona e la eleviamo su un piedistallo. È questo il punto. Siamo noi il vero problema. È la nostra disperata voglia di sperare sempre nel meglio.
Avete ragione, ho tanti difetti e credere che sia vero quando qualcuno dice di volermi bene è il peggiore.
Non è vero che un giorno ti alzerai e non penserai più a quello che ti ha fatto male, non funziona così. Il tempo ti aiuta a convivere con ciò che hai dentro, a fartene una ragione, ad accettare che sia successo, non a dimenticare e, spesso, neanche a perdonare.
Ci si perde quando non c'è più la voglia di discutere, di capire, di giustificare, di perdonare. Quando l'altro e le sue azioni ci lasciano nell'indifferenza totale. Quando tutto scivola e perde importanza.
Penso troppo e, purtroppo, ci azzecco quasi sempre, e non so quale dei due sia il problema più serio.
Come fanno certe persone ad avere la presunzione di insegnarti a vivere, di dirti come fare o meno, se poi nella loro vita non hanno mai combinato niente? Se gli togli l'arroganza, gli resta niente.
Forse, hai ragione tu, sono io quella sbagliata. Troppo "antica", non alla moda per niente, perché non sono emancipata e non divido ciò che è mio con nessuno. E se tu ci tenessi veramente, non avresti sentito il bisogno di nessun'altra.
Il mio problema è che ci credo sempre, ogni volta dò fiducia e non riesco a vedere il male dove c'è, perché non è una cosa che mi appartiene e fatico a vederlo negli altri.
Il fatto è che prima di essere una madre, una compagna, un'amica, una moglie, sono una donna e vivo con le mie regole, con i miei principi, scelgo con la mia testa e se sbaglio pago i miei errori, e il rispetto lo pretendo per tutto ciò che sono e, da oggi, non si fanno sconti a nessuno.
Cari uomini, non è detto che una donna che decide di allontanarsi da voi, di chiudere una relazione, debba avere per forza un altro. Magari si è solo stancata e non ci pensa neanche a sostituirvi, ha solo la voglia ed il sacrosanto diritto di cambiare strada, meta, di scegliere la sua vita ed anche la sua solitudine.