Scritta da: Mario Vernetti
in Poesie (Poesie d'amore)
Oniricaronte
Nelle mie braccia,
mentre dormo,
culli i sogni,
ne fai poesia.
Composta domenica 15 ottobre 2017
Nelle mie braccia,
mentre dormo,
culli i sogni,
ne fai poesia.
In questa stanza muta
il mio grido squarcia,
anche il silenzio
la luna mi spia
quando la sua luce
accoglie i miei seni.
Ora io qui,
spogliata delle mie vesti
ti aspetto,
come una droga,
che mi affascina,
mi intriga,
e mi provoca.
Lì, dove i tuoi occhi
posano i primi baci
dove questa donna in amore
se pur trema,
sa sognare
e si abbandona
infinite volte.
Guardati il viso, lì dove si cela quel sorriso
che sia per rabbia o per gioia,
che sia per amore o per passione,
e pur sempre un gesto di immensa emozione.
E se fosse proprio quel gesto
che mi hai donato?
Dove io ho tanto peccato?
Ma mai violato!
Eppure è lì, nel cuore
che mi hai sfiorato.
Sono illusioni in volo
in balìa dell'infinito
- sfiorate da un fragile silenzio.
Come bisbigli d'attese
scivolati nell'aria della sera
- effimeri nodi al frastuono del tempo.
Esiliato dal tuo sguardo in sogno lo incrociai;
capii che l'uno nell'altro vivranno
oltre il tempo di un'estate lontana.
Ogni volta che due corpi si stringono
con la voglia di scoprirsi dentro e fuori,
si crea qualcosa di diverso da tutto il resto.
Un profumo unico, che rende dolci le paure
e vivi i desideri.
È il vostro profumo. Il tuo, il suo.
La vostra Primavera in ogni stagione.
Pervade le lenzuola e ti accompagna ovunque va.
Ti sconvolge i sensi e ti lacera di malinconia.
È come sentire l'amore nell'aria.
Vivi, ballando queste note,
questo mare e questo cielo.
Straccia ogni velo, mostra le doti.
Muovi il tuo corpo, libera
la mente, dai vita ad un armonia
che lenta ti porta via.
Vivi di questo momento la gioia.
Porta ovunque e sempre
il tuo amorevole riso.
Utilizza le attraenti virtù
e non fermarti, continua.
Sorvola le critiche
gelose, e scarica i logoranti
attacchi dall'anima.
Tu unico mistero del mio cuore.
Fuggi dalle malefiche voci
e riparati nelle tue passioni.
Ahimè, che triste ragiono
di questo solitario amore.
Ahimè, che non ebbi mai
dono più grande.
Ahimè, che straziato muoio.
Hai mai provato
ad entrare nell'infinito
di una persona,
immergerti nei suoi colori
come il pennello di un pittore,
bere acque di lacrime nascoste?
Hai mai provato ad uscire
dalla tua anima
per precipitare negli abissi
del cuore di un'altra persona?
Hai mai amato?
Quando mi sorridi
io divento quel qualcosa
che corre nelle vene
dal cuore al cervello
e viceversa.
Loro lo chiamano sangue
io Amore.
Tu giochi con la mia anima
come un bambino con l'aquilone.
Ora allenti, ora tiri,
mentre io sogno di volare.