Scritta da: Luciano Meran Donatoni
in Poesie (Poesie d'amore)
La vidi,
la guardai,
anche lei mi guardò
e mi sorrise,
ed è stato così poi
che mi persi
fra le sue labbra
schiuse.
Composta domenica 15 febbraio 2015
La vidi,
la guardai,
anche lei mi guardò
e mi sorrise,
ed è stato così poi
che mi persi
fra le sue labbra
schiuse.
È difficile,
nascondere una lacrima dietro
un sorriso.
E allora chiudi gli occhi per timore che qualcuno vi legga,
che è il tuo cuore a piangere.
È difficile,
quando il corpo va avanti ma...
è la tua anima a restare indietro.
Lo è perdonare la vita,
per aver privato il cuore di un sogno,
dandogli in cambio... una maschera.
È difficile,
ascoltare il silenzio che ti parla
delle tue emozioni,
e lo fa senza alcuna pietà.
Sopravvivere a giorni sempre uguali... vuoti,
quando dentro ti arrendi,
al quel nulla.
È semplice sorridere,
difficile è farlo con gli occhi,
col cuore.
E allora preghi il cielo di donarti tutta la sua pioggia.
Così da poter celare quell'unica lacrima che il cuore...
non sempre trattiene.
È difficile dire alla vita,
sono geloso di te.
Perché ora,
solo tu puoi gioire dei suoi sguardi...
dei suoi sorrisi.
È difficile dire a te... vita,
che anch'io ne ho bisogno.
Come tu trovi un senso nei tuoi tramonti, nel sorgere del sole...
io lo trovo in Lei.
Guarda i miei occhi,
bacia la mia bocca,
serviti del mio corpo,
usami a tuo piacimento,
consumami fino allo sfinimento.
Quel giorno ti vidi,
passeggiavi spensierata sulle
rive di un lago che pareva tutto nostro, e il mio cuore lo chiamava già casa.
C'eri tu...
ed è così che mi sentivo, a casa.
Il vento ti accarezza il viso, lasciando che i tuoi capelli danzassero su di esso.
Quanto lo invidiai!!!
Gli occhi tuoi brillavano...
più del sole riflesso su quelle acque.
Come avrei voluto catturare quel momento,
solo per farne la mia eternità.
Tu sorridevi,
forse a me, chissà...
ma che importa.
Ogni piega del tuo viso era un dolce sorriso.
Ed io me ne cibavo, estasiato e
mai sazio.
Quel giorno non ero semplicemente felice,
quel giorno mi parve di poter abbracciare con lo sguardo lo splendore di mille tramonti,
l'incanto di cieli stellati.
E fu solo un istante!!!!
Quando tu ti girasti verso me.
Dunque non domandarti perché volli con tutta l'anima catturare quell'attimo,
e lo feci, si...amor mio.
È mio, tuo...nostro.
Certi momenti sono unici,
altri ne vivemmo dopo quello.
Ma quel giorno...
quell'attimo,
quello fu come essere toccati dal
primo raggio di sole.
Quel piccolo sprazzo di luce che illumina la vita, e che ti fa sentire tutto il tepore e lo stupore della vita stessa.
Dio mio...
cosa hai fatto quel giorno agli occhi miei, al mio cuore.
Difficile è il tuo intento, oh scrittore
che chiamano poeta.
Tu,
che alla fine non sei né l'uno né l'altro.
Tu che sei un semplice uomo che altro non fa, che ascoltare ciò che non può essere udito.
Sgombri la mente da ogni pensiero,
lasciando che ogni parola abbandoni le tue labbra inutili.
La tua mano ignora ciò che scriverà,
e attende tremante che il cuore si apra all'amore.
Perché solo così le emozioni diverranno poesia e la poesia stessa... emozioni.
Mi sono imbattuto in te...
e devo dire,
che nonostante la vita spesso
sia fatta di molti rimpianti,
tu non lo sei stata.
E per te,
per la prima volta ho scelto...
deciso di ascoltare e vivere il mio cuore.
Ed oggi mi rendo conto,
che se non l'avessi fatto,
il mio cuore ora non piangerebbe,
soffocato da un dolore inconfessabile.
Ma è proprio questo che mi fa comprendere quanto ti ho amata... quanto ti amo.
E quale rimpianto può lentamente uccidere un uomo...
se non quello di non aver amato,
almeno una volta.
Ma intendo AMARE.
Quell'amore che non ti dà solo gioia,
ma anche la tristezza di non poterlo fare.
Che non ti dona solo sorrisi,
ma anche tante lacrime.
Quelle che ti soffocano anche l'anima,
che ti fanno capire quanto qualcuno possa essere importante,
in una maniera inesplicabile.
Quell'amore...
che ti dà la forza di amare
anche quando sei in ginocchio.
Perché farlo nel sereno è facile.
Ma con te,
ho realizzato che tu vali tutte le tempeste che la vita mi possa riservare.
Ed è per tutto questo che oggi,
posso dire di essere un uomo che ama,
in tutto il suo dolore ma...
che ti ama.
E per tutto questo ti dico,
Grazie.
Il tuo profumo
nessun fiore
tu solo
riempi l'aria
la vita.
Stanotte la luna s'è accesa, dietro un
vetro di Lalique e ti vedo sotto una luce nuova.
La tua parola crea, un'incisione magica e
quando declina cerco i tuoi occhi, esuli
fra le stelle.
La brezza della notte fiorisce sulla pelle.
Il respiro ha il tuo nome ch'entra in me scolpito.
Dire cosa siano i ricordi...
forse pensieri che ti passano per
la testa, o chissà?
Magari solo parti del passato che si mescolano al presente.
E se fossero invece piccoli frammenti di un sogno?
I pensieri in fin dei conti,
sono solo figli della mente.
I sogni no,
quelli nascono dal cuore.
E chi ama,
chi ha amato sinceramente ed incondizionatamente, non pensa.
Magari ricorda, si...
ma non lo fa per non dimenticare.
Perché troverà sempre traccia di quel sogno che ha vissuto o che, ardentemente,
ha desiderato di poter vivere.
Che dire di te...
certamente non sei un pensiero.
Forse un ricordo?
So solo che ogni parte del mio cuore canta di te, scrive di te...
Ama te.
So solo che tu sei quello spazio così sottile,
che unisce sogni e realtà.
Un luogo che può esistere ed essere vissuto solo nel profondo del cuore,
ed proprio lì che io ti vivo.
Hai avuto il coraggio di abbracciarmi.
Ho avuto il coraggio di allontanarti.
Insieme abbiamo avuto il coraggio
di dirci un'altra bugia.