Scritta da: Asianne Merisi
in Poesie (Poesie d'amore)
Se d'amore io vivo,
tu raccontami questa storia
parla alla mia anima
luogo recondito della mia follia.
Composta domenica 9 ottobre 2016
Se d'amore io vivo,
tu raccontami questa storia
parla alla mia anima
luogo recondito della mia follia.
Queste trasparenze
rendono la tua figura
la mia tela di vita.
Ti sento,
in ogni cosa che faccio ti sento,
sei dentro di me.
Come un brivido.
Un brivido dolce e d'Amore.
In questa spasmodica ricerca d'amore
il cuore si affanna e non trova,
poi, l'amore trova noi.
Ero sulla soglia dell'età verde
quando una sera ti vidi passare
e seguii la tua ombra fino ad un portone
serbando per giorni nella mente un viso
viso vagheggiato e tinteggiato da un albore
che spunta solo quando il cuore sogna
e al mattino ricorda intatto il suo dire.
Fu un inseguire furtivo e segreto
che tallonava una femminea figura
un affacciarmi continuo nella serra
ove cresceva prospero il tuo germoglio.
Trascorse del tempo, non so quanto
prima che ti rivolgessi la parola
e una vampa rosea abbagliasse i nostri occhi.
Eri leggiadra, le tue unghie avevano il colore della rosa
scarlatta, dardi scoccavi e infiacchivi il mio coraggio
che a te mi avvicinava con passi intimoriti.
Si accorciava poi la dolce lontananza
petali spuntavano dal grembo del sogno
il tuo respiro accelerato e ansante come il mio
rompeva il silenzio e dava fiato a parole mai udite.
Oh rosa come profumavi di soave e di speranza!
Ancella in divenire quali mondi spalancavi
come mi soggiogava la tua onda di tenerezza
in una avventurosa incertezza e illusione mi cullava
quante girandole multicolore esplodevano intorno:
era stagione di fiori e tu l'aura grazia dell'amore!
Cessati i preludi e tutti lontani
alitammo felici tra divini riflessi di luce
e vagammo tra le stelle nei pelaghi del cielo.
Perché precipitoso poi vanì
il nostro sogno tra i gorghi della sorte!
Dove sei ora, sarai viva, sarai sepolta?
Te cercando va cuore immiserito di porta in porta
te rincorro nelle tenebre infinite colomba bianca!
Se cielo fiume mare monte o orizzonte affisso
nella triste ora te va cantando il cuore illanguidito
memore amore di mia prima giovinezza!
Sai, ho preso una decisione
e molte cose non capisco
ma tu mi dai quell'emozione
e nel pensarti mi stupisco;
tutto sembra complicato
ed ogni volta è un imprevisto
ma sulla via ho già segnato
è te che voglio e in te esisto.
Sai ho preso una decisione
e questa sei tu.
E quella voce soave
accarezzava morbida i timpani,
entrava senza bussare
nell'animo e nelle stanze
recondite e dimenticate
dell'ignoto umano.
E quella voce delicata
paralizzava e faceva volare,
sognare fra le nuvole bianche
e nei campi in aperta campagna,
s'insinuava leggera
fra gli sguardi persi
degli innamorati,
immobili nelle stazioni.
E il treno partì...
Io guardavo te,
tu guardavi me
dolce fanciulla,
scura la pelle
pura e profumata.
Che altro di meglio
potevamo veder?
Un breve sussulto poi la sofferenza
breve il tempo del piacevole stupor,
disillusione e calante pazienza
come il sole sull'orlo del tramonto
bacia il mar,
spegne il mondo.
L'occhio del bambino,
brilla esplorando lo sconosciuto:
ed ecco quel sussulto,
illogico, intenso, occulto.
Uno sguardo appena
arriva l'amor
come ogni altra pena.
Voglio i tuoi occhi,
che si aprono ai miei
voglio l'amore che si rispecchi in un cielo infinito,
voglio i tuoi occhi chiusi sui miei
purché si aprano a questa anima
dammi il tuo sguardo
e poi voltali via dai miei
perché io possa sentire il desiderio
di risentirli su di me
voglio i tuoi occhi per lasciarmi credere che sono la tua pace
dammeli furbi, curiosi, gioiosi,
e ancora inquieti, tristi, rabbiosi,
per sentire che solo nei miei
si placano le tue pene.
L'amore è silenzioso,
eppure tutti urlano.
Chi lo perde urla,
chi lo merita urla.
Ma esso rimane silenzioso,
e come quella nota muta sul pentagramma
che agita il ritmo
e abbraccia l'anima del mondo.