Immobili,
sospesi nel tempo,
senza mai labbra possa consumarli
i "ti amo" mai detti.
Volteggiano nella profondità dell'anima,
come gabbiani striduli
in voli disperati,
nell'alba di un freddo mattino.
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Immobili,
sospesi nel tempo,
senza mai labbra possa consumarli
i "ti amo" mai detti.
Volteggiano nella profondità dell'anima,
come gabbiani striduli
in voli disperati,
nell'alba di un freddo mattino.
L'alba che sorge con il suo timido calore,
presenta il nuovo giorno,
schiudo gli occhi, mi preparo
per percorrer la giornata,
e arrivare verso il tramonto con offuschi pensieri.
Ci sei tu nei miei pensieri
come un fulmine che squarcia il cielo;
resto gelata, resto ammutolita
hai preso il volo lasciandomi qui solo spoglie terrene.
Una parte della mia anima ha smesso di esistere
è volata via con te; quanto vorrei in un istante
solo, un solo battito di ciglia per dirti che ti amo
per esprimere l'amore che ho per te.
Vorrei chieder se mi hai pensata in quell'istante
se mai tu vidi i miei occhi,
cosa pensavi.
La tua anima aleggia come legger vapore
nella mia mente, so che tu sei accanto a me
che io sono importante per te,
ma non mi hai dato il tempo, il modo,
dirti quanto tu sia importante quanto appartieni
al mio mondo di ricordi.
Vorrei strappar il dolore
come un foglio scritto male
riscrivere la vita con te al mio fianco
riscrivere da dove tutto si è fermato,
da quel momento che l'angelo nero ti a accolto a se.
Sentire ancora il calore delle tua mani sul mio viso
i tuoi abbracci il seguirmi nella vita con la
sensibilità...
Mi ritrovo un vuoto
che tento di colmare,
guardo il cielo cercando fra le stelle
la tua essenza che aleggia nell'infinito.
Non smetterei mai di contemplare i tuoi meravigliosi occhi,
semplicemente protagonisti
sempre espressivi,
vitali, travolgenti.
Emanano gioia, tristezza,
freddezza, calore,
dolcezza, severità.
Esprimono sensazioni,
dubbi, certezze,
dichiarazioni, richieste,
seduzioni
silenziosamente comunicano.
Ogni volta che incrocio il tuo sguardo,
in esso incontrollabilmente mi perdo
e la mia volontà si dissolve,
nel tuo sguardo si dilegua il mio orgoglio
e la mia lucidità svanisce,
nel tuo sguardo si completa il mio essere
e si accende in me la vita
e la voglia di amarti in tutti i sensi, in tutti i modi,
i miei modi ed ancora una volta
il sentimento prevale sulla ragione ed impetuoso mi domina.
Ieri ho avuto una visione
l'amore mio era tornato
ho visto il suo viso
ho visto il suo bellissimo sorriso
ho visto le sue mani tremanti
mi accarezzava il viso
ho visto suoi occhi, mi parlavano
ho sentito il battito del suo cuore
tutto era silenzio in quel momento
ho sentito un sussurro.
Lui mi parla! Mi ha detto ti amo!
Poi ho visto lui allontanarsi
dopo di avermi detto... ti aspetterò!
Sei la mia vita, anche dopo la morte
ti amo alla follia.
In ogni tua ricorrenza,
buon onomastico,
la mente m'impegni
anche se mai ti degni
neanche di un grazie.
Ti regalai una pianta,
non era un fiore,
e tanto t'irritasti,
ti dedicai poesie,
eran d'amor platonico
e ancor più ti turbasti,
ricorsi poi ad un bacio
ma era solo un cioccolatino.
Senza più risorse adesso
vivo nella speranza
di una cena a lume di candela
sperando che non diventi un cero
per la mia vetusta età.
Comunque vadano le cose,
se si ama per sempre si vive,
per atroce condanna diventerai,
ahimè, la mia eterna compagna
e non mi resta che dirti...
preparati a soffrire!
Nessuno è perfetto
nemmeno tu,
che solo sul letto
puoi solo pensare
e immaginare colei che è lontana
ma vorresti vicina
lei che per te è la regina,
regina del tuo cuore
che si spezza al pensiero
perché senza lei
tutto è più austero!
La schiava disse al re:
sua maestà rispetto i suoi silenzi
e sto in attesa che ricominci a parlare,
io di parole ne ho già dette troppe.
E dopo con gli occhi bassi e con le ali rotte,
la schiava cercò riparo al suo dolore in un sonno
che sembrava non volesse più svegliarla.
Quante volte ho supplicato di non usare i silenzi
per me sono vetri rotti che trafiggono l'anima
ora sono muta e silenziosa anch'io
esangue della tua stessa arma.
Le nostre anime sono senza respiro
sopravvivono e non vivono.
E resto in attesa.
Leda, splendida regina di Sparta
Inavvicinabile...
Zeus si innamorò perdutamente
e per averla si trasformò in cigno.
Potrai avere mille forme
Sfiorarmi con le piume o con mani da gigante
Sputarmi addosso le parole o racchiuderti in silenzi
Accarezzare la mia pelle o graffiare le mie spalle
Ma ciò che ti appartiene nessuno te lo toglie
Lui le mostrò un sentiero
Lei abbassò il capo e disse: non è quella la mia strada
fidati di me io so qual è!
Lui la guardò, non si fidò apri le ali e in gran silenzio volò via.
Dall'unione di Leda lo sappiamo tutti nacquero i Dioscuri.
A Sparta erano invocati come soccorritori nelle tempeste,
specie in mare, perché concedessero venti propizi.
Ecco che la fiducia ha partorito,
ma la sostanza è quella lui non si è fidato.
Amami madre mia...
Giusta o sbagliata che io sia...
Amami.
Non giudicarmi...
Non tentare di cambiare il mio spirito.
Accetta questa figlia che passeggia fra le parole...
Non guardarmi con rimprovero ma abbracciami...
Non dirmi che sono grande...
I figli dentro il cuore di una madre... sono sempre piccoli e scalciano ancora nel suo ventre.
In quel ventre dove il. mondo non poteva mai fargli male.