in Poesie (Poesie d'amore)
Il tuo sorriso è come una droga
sei la mia rosa
e io il tuo girasole
non so come farei senza di te
ma non devo preoccuparmi
sarai sempre con me.
Composta martedì 26 maggio 2020
Il tuo sorriso è come una droga
sei la mia rosa
e io il tuo girasole
non so come farei senza di te
ma non devo preoccuparmi
sarai sempre con me.
Lento e lungo codesto cammino
ispirato dalle preziose mie,
fragili e sensibili antenne
cerchi la tua anima,
per vivere e donare luce:
senza di lei non discendi.
Ermafrodite e ingannato,
bramo con timida gioia
per una armonica unione
e fusi in un sol corpo
lontano dal limite ignoto
sboccia una passione affine.
Unito nell'amore fino a un dì
dal calar del sole all'indivenir
maggio è solo il principio.
Quanta ipocrisia nel tuo amore
e quanto amore hai disperso.
Non è l'unione che conta,
ma il bianco e caldo balenio
che gli altri non vedono
che gli altri non osano.
Sei calma e molto attenta
sei unica nel tuo mondo
che con pazienza hai creato;
marmoreo è il mio guscio,
solo io posso entrarci
e proteggermi dalla ragione.
Sei ligia e sei cauta
veloce nei pensieri
e aperta alle emozioni,
non voglio stringerti per
un giorno intero
e neanche tre volte l'anno.
Tu che ami, tu che ignori
a me basta solo un intreccio
con le tue dolci antenne
in un tenero memento
di questo amore che fugge,
ma che ancora consola.
Con il tuo piede ti adatti
ad ogni ardua situazione,
superi ogni infimo ostacolo
i miei pensieri rimangono eterni
in un altro lungo ameno letargo
dall'inverno fino allà vera.
Sei una fattrice premurosa
consapevole dei rischi
che l'amore regala e cagiona.
Ho scelto di andare avanti
con le mie antenne a percepir
i tuoi pensieri e le emozioni,
nessuno può fermarti
neanche il mio amore
celato nel mio sottosuolo.
Con te nel cuore mi sveglio
ogni giorno con te respiro,
con te nei sogni mi addormento,
mi cerchi nel calore del sole
che scalda e illumina questa via
tanto irta, ma tanto clemente.
Vedo te e mi innamoro,
i miei occhi nei tuoi
vedi me e mi sorridi.
Giunse puntuale il pugno nero sull'odiata mano chiamata giustizia.
Calò sulla pece la sua polvere di morte
tra l'asfalto fatto di paura.
Un uomo gridava la sua parola
credeva nella verità e non aveva paura,
cercava una vita diversa in una libertà persa.
Nelle sue braccia corpi spenti dell'innocenza
nei suoi occhi voglia di non voler tremore.
Il silenzio e l'inferno, il respiro e il dolore
nel vedere ancora un urlo alzato al cielo
ad un Dio che non vede.
L'odio nelle briciole di pane
dove la forza cede e la vita ha smesso di essere.
Ma quell'uomo credeva, conosceva, sentiva,
sorprendendo quel muscolo che batte forte e sempre sorprende.
Era ingombrante,
per chi mai sazio di denaro ha creato vite ambigue sulla soglia dei tempi.
E il tempo s'arretra, il bagaglio si svuota e il gelo avvolge tutto nell'odio
che addormenta i figli della verità.
Oggi quell'uomo non vede più il sole,
ma la sua voce intona e fa rumore.
E dice
"la mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine."
Giovanni Falcone.
Come chiave d'oro che apre al paradiso,
Messina spalanca la porta alla Sicilia perla incantevole.
Bella Messina,
che si lascia corteggiare da due mari,
contemplata dall'alto dalle sue montagne,
sempre spettinata dal vento,
bagnata dal mare ed asciugata dal sole,
Messina presa per mano dalla Madonna.
Bella Messina
quando dondola dolcemente le navi del suo porto,
quando incoraggia e protegge il sudato lavoro dei suoi pescatori,
quando saluta piangendo ma aspetta con ansia
il ritorno d'un suo figliuolo che s'allontana senza lavoro,
quando, nelle sue ville, accompagna il lento andare d'un vecchio,
guarda commossa gl'innamorati delle sue panchine,
gioca trasformata in bambina con i suoi piccoli.
Bella Messina
quando si tinge di giallorosso dietro la sua squadra,
quando si pavoneggia per accogliere i forestieri,
quando, tutta parata, si trucca con i colori della vara
ed il mito dei Giganti,
divertente e scapestrata come il suo dialetto.
Messina lunga donna dagli esili fianchi
con gli occhi blu come il suo mare
ed i capelli d'oro come il sole delle sue spiagge,
baciata sulla superficie del mare da mille gabbiani,
che col suo stretto maliziosamente s'avvicina
senza lasciarsi toccare,
Messina che all'alba apre gli occhi sul mare
e di notte s'addormenta sotto un lenzuolo di mille luci.
Messina solare dalle ali libere verso l'orizzonte
con gli occhi luminosi mai annebbiati,
sposa d'un clima ch'è armonia in ogni stagione,
Messina che con frutti e fiori profuma di primavera.
Bella Messina
defunta ma risorta dopo il 1908,
Messina che vuole andare avanti,
che non vuol morire più,
vestita ormai di abiti sempre più moderni.
Bella la mia Messina
è la mia terra, la mia città,
qui sto bene, sono felice.
Ogni sua strada, ogni sua via
è casa mia, il mio giardino.
In lei sono nato
ed in lei voglio morire.
Non v'è nulla
di più difficile
da fare,
che un amore
a tutti i costi
voler narrare.
Né il racconto
né la poesia
e nemmeno
la filosofia,
L'amore non ha
una biografia.
Di esso
e tutto ciò
annesso,
può esserne
sicuro
solo un fesso.
Perché l'amore
arriva come
lo scirocco
per poi andar via
al tempo
di uno schiocco.
E ancora torna
come la tramontana
per poi scomparire
come un furetto
dentro la tana.
L'amore
è come la rugiada
al mattino presto
sulle foglie,
un dolce bacio
fugace
dal ricordo
assai tenace.
La mamma
è il primo fiore
che compare
agli occhi del cuore,
un fiore dal forte odore
in grado di inebriare
tutt'intorno di amore.
Il suo candore
meraviglia
anche il colore,
che al suo cospetto
si copre interamente
di rossore.
La mia anima piange,
ora che è vuota
di te.
Vorrei riempirla
delle tue risate
spavalde.
Le tue certezze,
guida dei miei giorni,
vorrei assaporare.
Il mio tempo con te
sì è sciolto
come neve al sole.
Briciole di carezze
e sprazzi di nostalgia
alimentano, ancora, l'anima.
Arrivederci a te amore
so che in futuro avrò giorni migliori per viverti,
perché a oggi io, non riesco ancora.
Ma tu, non mettermi il muso
non renderti ostile sai che io troppo tempo senza te potrei soffrire,
tanto da poterne poi morire.
Possederti,
una legge infinita,
inizio e metà di ogni cosa.,
un esistere primordiale,
un ispirazione accurata.
Onnipotenza,
un rimanere indenne al tuo tocco,
una percezione infinita,
un frutto che vuole maturare
giacché già mangiato dalla tua bocca.
Dove emotivamente è esposto il cuore.
Lo sanno le carezze, lo sanno i baci,
lo sa anche l'angolo più piccolo del cuore.
Tu amore, in questa briciola di tempo,
sei la più grande meraviglia per un povero affamato,
in questa vita meravigliosa
con te, non voglio niente altro:
a me basta poco, a me basti tu,
la ricchezza sta proprio nel farsi bastare il semplice
il sorriso di chi amiamo
tu spalanchi le porte e tutto comincia
ad avere un senso e si intravede la certezza
percorrere la tua strada,
promette una vita per tentare la felicità.